Poggiali a BolognaSportNews: “Ducati, stagione straordinaria. Marquez stratosferico. Bagnaia da recuperare” – ESCLUSIVO

Parla l’ex due volte campione del mondo sanmarinese, (in 125 e 250), che all’interno dei box di Borgo Panigale, ha seguito da vicino la stagione vincente di Marc e quella difficile di Pecco

Nella storia del Motosport, che si parli di due o quattro ruote, ad essere esaltato, per le sue imprese, è prima di tutto il pilota bravissimo a primeggiare e ad arrivare davanti a tutti nella classifica piloti. D’accordo che Marc Marquez merita d’essere elogiato per la stagione straordinaria che ha disputato, in cui sin dall’inizio ha dimostrato d’essere ritornato quello che tutti conoscevano.

Il pilota che con la Honda vinse Mondiali a ripetizione, prima di vivere un lungo calvario che comportò anche il rischio di un suo addio dal mondo della MotoGp. Di Marquez si diceva, ma nel terzo campionato del mondo vinto dalla Ducati (come team ufficiale), negli ultimi quattro anni, anche la figura di Manuel Poggiali è stata importante.

Non si è preso titoli da copertina, ma ci sta la tesi che con la sua mansione all’interno del team di Borgo Panigale, abbia lavorato nella testa di Marc per fargli compiere quello step definitivo per ritornare ad essere cattivo ed imbattibile in pista. Gioia e goduria allo stato puro con il pilota di Cervera, un incubo senza fine vissuto insieme con Pecco Bagnaia. Con la speranza che il 2026 possa essere l’anno della rinascita del torinese, che ha vissuto una vera e propria annata incubo, salvata in minima parte con le vittorie conquistate a Austin e Motegi.

Dalla Ducati a Marquez: l’analisi globale del 2025

Marc Marquez festeggia il titolo mondiale
Dalla Ducati a Marquez: l’analisi globale del 2025 (Ansa Foto) – BolognaSportnews

Poggiali, un’altra stagione trionfale per la Ducati, con il terzo pilota diverso nelle ultime quattro stagioni.

“Si, sono pienamente d’accordo. E stata un’annata straordinaria, sotto tutti i punti di vista. Facendo un’analisi globale ed estendendo il concetto al di fuori della squadra ufficiale, sono contento di come i nostri sei piloti siano riusciti ad entrare nelle prime otto posizioni nella classifica piloti”.

“La dimostrazione palese di come il progetto della Ducati si sia dimostrato valido anche nel 2025, con l’auspicio che possa esserlo anche nel prossimo campionato. Siamo riusciti a trionfare con cinque gare d’anticipo sulla conclusione della stagione e questo ha rappresentato uno degli aspetti più importanti che ha caratterizzato il nostro dominio in pista. Nel 2026 l’imperativo è quello di rimanere competitivi, non sottovalutando però gli avversari che sono cresciuti durante il campionato appena concluso. Aprilia e Ktm, su tutti”.

Sin dai test precampionato, quanto avrebbe creduto ad un simile dominio di Marquez?

“Alla domanda, rispondo dicendo che è stato bravissimo a rialzarsi dopo il periodo difficilissimo che ha vissuto. A mio avviso, è stata la stagione della consacrazione, che gli ha permesso di vincere il nono titolo della sua carriera e d’entrare sempre più nella storia del Motomondiale. Ha saputo rimettersi in gioco nella giusta maniera, riuscendo a vincere la scommessa con sè stesso e tutta la critica”.

La sensazione è che abbia da subito “assorbito” il passaggio da un team satellite a quello ufficiale.

“Beh, direi che la storia di Marc sia totalmente diversa rispetto agli altri. A differenza di un debuttante, era già abituato alle pressioni che ci sono in una squadra ufficiale, visto il periodo vincente che ha avuto con la Honda Hrc. L’annata vissuta nel team Gresini è stata molto positiva, dandogli quella spinta morale e psicologica per ritornare ad essere il campione che tutti conoscevano sin dal suo arrivo in MotoGP”.

MotoGP, Motegi gara simbolo del campionato

Qual è stato il fine settimana migliore della stagione?

“Credo che quello di Motegi meriti d’essere ricordato per quello che siamo riusciti a raccogliere. In un colpo solo, sono infatti arrivate la doppietta come team ufficiale, con Bagnaia primo e Marquez secondo e la certezza matematica del titolo piloti vinto da Marc. Più in generale, sono stati tanti i fine settimana che hanno fatto da cornice ad un’annata memorabile”.

Di Marquez, quanto è rimasto stupito dalla voglia d’imporre sempre la sua supremazia in pista?

“Non tanto, Marc ha semplicemente fatto il massimo, quello di lottare ed ottenere quasi sempre la vittoria. E stato veramente straordinario, dimostrandosi il vero riferimento della categoria. Adesso non resta che rimettere Bagnaia nelle condizioni di ritornare ad essere competitivo nella prossima stagione e quello ammirato fino al 2024”.

Pecco e l’annata più difficile: il giudizio di Poggiali

Pecco Bagnaia pensieroso
Pecco e l’annata più difficile: il giudizio di Poggiali (Ansa Foto) – BolognaSportnews

A proposito : ha vissuto l’annata più difficile della sua carriera?

“E’ una domanda che farei rispondere a Pecco. Mi limito a dire che purtroppo con lui, non siamo riusciti ad ottenere quello che volevamo. Una situazione che dobbiamo cercare di cambiare per riportarlo a battagliare nuovamente per le prime posizioni. Più in generale, l’obiettivo principale è quello di continuare a crescere e migliorare, mettendo i nostri piloti nelle condizioni di essere sempre nelle prime posizioni”.

Un Bagnaia che nonostante il calvario senza fine, ha comunque conquistato due belle vittorie in America e Giappone.

“Sono sicuramente stati dei bellissimi momenti. A mio avviso, Motegi merita una nota di merito in più rispetto ad Austin. Prima d’arrivare in Giappone, Pecco era reduce dalla delusione di Misano, in cui tutto gli è girato storto. Continuo a ribadire come il fine settimana in terra giapponese, abbia reso felici tutti quelli che fanno parte della Ducati corse, per i motivi che ho detto in precedenza”.

Non solo Marc: la stagione da incorniciare per Alex…

Marc d’accordo, ma anche il fratello Alex merita i complimenti per il suo 2025, chiuso con il secondo posto nella classifica piloti.

“Assolutamente si, perché Alex durante questa stagione è stato protagonista di una crescita esponenziale. Ha sbagliato pochissimo e ha dimostrato una certa consistenza e costanza di risultati. Colgo l’occasione anche per sottolineare il bel campionato disputato da Aldeguier al primo anno in MotoGP”.

“Ha conquistato una vittoria, ottenuto diversi podi, l’ottavo posto nella classifica iridata piloti ma soprattutto è stato il miglior debuttante del 2025. Il successo ottenuto in Indonesia è stato la vera chiusura del cerchio di un’annata che ha messo in luce un potenziale talento, con ancora tantissimi margini di miglioramento”.

E dire che a fine 2024, erano andati via Martin (da neo campione del mondo) e Bastianini.

“E stato sicuramente un peccato perdere due piloti forti, che hanno rinforzato la concorrenza. L’arrivo di Marc e il fatto che Pramac ha deciso di non rinnovare il suo rapporto con Ducati, è stato penalizzante per entrambi. Abbiamo perso due top driver, questo dispiace, ma purtroppo fa parte del gioco”.

La sensazione è che qualcosa di buono si sia visto anche in Morbidelli e Di Giannatonio…

“Parto col dire che per entrambi la stagione è stata più che positiva. Franco aveva iniziato benissimo, ottenendo due terzi posti in Argentina e Qatar, prima d’avere avuto degli alti e bassi che non gli hanno permesso d’esprimersi al massimo. La stessa cosa in linea di massima, mi sento d’affermarla sul campionato di Fabio, che anche lui ha conquistato ben quattro podi, con il secondo posto in Australia, il terzo in America, al Mugello e nell’ultima gara del campionato, disputata domenica a Valencia. Peccato che sia mancato quel qualcosa in più per ottenere una vittoria. L’avrebbero meritato entrambi e il team VR46”.

L’Aprilia sarà la vera rivale nel 2026?

“Troppo presto per dirlo, ma sono stati protagonisti di un vero e proprio percorso di crescita. Non sottovaluterei nemmeno la Ktm, che con Acosta si è spesso e volentieri giocata un posto sul podio. Come occorre fare particolare attenzione anche alla Honda, che sembra essere in netta crescita e dalla sua ha una tradizione abbastanza vincente, radicata nel tempo.”

Con Bezzecchi e Martin (anche se fino a questo momento a mezzo servizio), e il lavoro di Espargarò in passato, sta progressivamente crescendo come l’ha fatto la Ducati nel tempo?

“Faccio una premessa: a me i paragoni piacciono poco o nulla. Bisogna sempre partire dalla base principale, il lavoro, che è l’unica componente a pagare per riuscire ad ottenere degli ottimi risultati. Non c’è mai una linea precisa e parallela in un processo di miglioramento tra due moto. Ognuno ha i suoi tempi e il suo modo di portare avanti lo sviluppo in pista”.

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