Verso Bologna-Juventus, Spalletti: “Bisogna fare i complimenti a Italiano e al resto del club. Sarà una partita difficile”

Oggi, vigilia di Bologna-Juventus, Luciano Spalletti ha tenuto la consueta conferenza stampa, sottolineando le proprie aspettative in vista del match di domani sera.

Dopo la grande vittoria in Galizia, il Bologna ha voglia di ripetersi. Il calendario, però, propone un avversario ostico: la Juventus di Luciano Spalletti. Risultati altalenanti e un gioco che stenta a decollare: i bianconeri arrivano al Dall’Ara con grande desiderio di rivalsa.

Le ultime 5 sfide tra felsinei e piemontesi sono tutte terminate con un pareggio e in tutte queste partite entrambe le squadre hanno segnato almeno un gol. Prima di queste tante vittorie della Juve, tanto che per risalire all’ultima vittoria del Bologna bisogna tornare al 26 febbraio 2011. Le parole del tecnico bianconero in conferenza stampa.

Bologna-Juventus, le parole di Spalletti in conferenza stampa: “Mi fa piacere sentire la passione di Elkann. Vi dico come sta Bremer”

Oltre alla gara di domani sera, a Torino il tema caldo del momento riguarda l’offerta di Tether per l’acquisizione del club. Proposta prontamente rifiutata da Exor (la proprietà di . Anche Luciano Spalletti si è espresso sulla situazione:

Anche se sono arrivato da poco tempo, ma mi fa piacere sentire la forza e la passione di John Elkann e della famiglia per questo club. Ora sta a noi dare sostanza a questa passione, onorando il passato e lavorando per costruire il futuro.

Spalletti ama la difesa a 4, ma l’emergenza infortuni lo ha obbligato a fare scelte diverse. Ma come stanno Rugani e Bremer?

Rugani è già utilizzabile, anche se in maniera ridotta. Bremer ha voglia di giocare, ma si vede che ha ancora bisogno di tempo. Servirà essere cauti.

Ciò non toglie che la situazione infortuni non è delle migliori, serve un cambio di modulo?

Mi stupisco ancora quando sento parlare di schemi e caselle, il calcio attuale è cambiato: non vinci occupando posizioni, ma spazi. Spazi che non sono più tra reparti, nel calcio moderno si va verso un 1 contro 1 continuo e bisogna adattarsi.

Vero che ho idea di mettere la squadra con questo 4-3-3 o 4-2-3-1 e provare a fare qualcosa di diverso ma è solo un discorso di partenza, poi la partita ti condiziona a dover attuare altri moduli. Non è più come una volta: 11 contro 11 e un discorso di squadra, ora è un discorso più individuale che metti a disposizione della squadra.

Conceição può diventare importante per questa Juve, in cosa deve ancora migliorare?

Ha uno spunto micidiale che ti mette in condizione di imbarazzo davanti alla sua qualità, ma deve ancora migliorare in zona gol, essere più determinato. Potrebbe anche aumentare un po’ nei contrasti e nella fase difensiva. L’abbiamo comunque visto fare grandi corse all’indietro, ha grande disponibilità: siamo sulla buona strada

Koopmeiners e Pobega a duello durante Juventus-Bologna dello scorso anno
Verso Bologna-Juventus, Spalletti: “Bisogna fare i complimenti a Italiano e al resto del club. Sarà una partita difficile”. BolognaSportNews (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images Via OneFootball)

La sfida di domani: ecco come battere il Bologna

Il Bologna di Italiano è una delle squadre più pericolose della Serie A, il parere di Spalletti:

Bisogna fare i complimenti al Bologna, a chi lo allena e a chi lo ha costruito. Sta mostrando grande qualità: è una squadra che non ha timore di niente, ti costringe ai duelli, vuole chiuderti e ti indirizza dove vuole.

Vogliono sempre fare la partita: ti rinchiudono in recinti da cui fatichi a uscire. Devi abbattere queste zone e riuscire ad andare oltre l’uomo. Se non siamo pronti a tutto ciò sarà una partita molto difficile

E con le big la Juventus spesso ha sofferto, serve più personalità?

La personalità è fondamentale, ma se una volta ce l’aveva chi rischiava la giocata, ad oggi serve nell’accettare la partita a tutto campo, nell’indirizzarla. È un concetto che va al di là del gesto tecnico.

Dobbiamo fare dei passi in avanti, soprattutto nella continuità di duelli, corse e rincorse. Atalanta, Roma, Bodo e lo stesso Bologna: ormai fanno tutte cosi.

Per fare una partita da campioni bisogna stare nel cuore della squadra e vicino al pallone per 90 minuti. Non basta più la giocata del singolo.

Poi ancora su Italiano, ci si rivede almeno un po’?

Mi garberebbe, ho 40 anni di più (ride ndr). Tornare indietro non si può. Da Italiano si può imparare delle cose, è uno dei giovani più forti che abbiamo. L’ho detto a tutti di prendere Italiano quando mi è stato chiesto, non solo al presidente De Laurentiis

Gestione cookie