I cambiamenti, si sa, hanno bisogno di tempo. In casa Milan la prospettiva di potere iniziare un nuovo ciclo non ha spaventato ed ecco che, da questa estate, sulla panchina della Primavera si è presentato Ignazio Abate, reduce dall’esperienza alla guida dell’Under 18 rossonera. L’ex terzino rossonero, in questo avvio di campionato, ha raccolto solamente sei punti, frutto di due vittorie, incappando però in tre ko che hanno fatto storcere il naso a molti, soprattutto visti gli ultimi anni non esattamente esaltanti con Giunti in panchina. 

Da un punto di vista tattico, innanzitutto, si è abbandonata la difesa a tre e si sta dando continuità al 4-2-3-1, in cui diversi giocatori stanno trovando spazio in ruoli inediti: c’è un El Hilali, chiamato alla consacrazione, spesso impiegato da punta centrale, Coubis si sta sempre più specializzando come difensore centrale mentre a Gala sono spesso chiesti passaggi e idee importanti sulla trequarti. 

Il mercato ha portato in dote ad Abate giocatori interessanti: Simic, difensore centrale, è arrivato dalla Stoccarda e si sta pian piano abituando al calcio italiano; ha colpito l’eclettismo del paraguaiano Cuenca, mentre tra coloro che hanno fatto il salto dall’Under 18 Zeroli e Marshage su tutti si stanno dimostrando all’altezza del campionato.

Nell’ultimo turno, il quinto, arrivato prima della sosta, il Milan ha saputo battere in modo convincente il Cagliari grazie al primo centro in campionato di Traorè (vera arma offensiva di Abate) e alla seconda marcatura di Longhi, bomber di scorta che si sta ritagliando spazi importanti a gara in corso. Contro il Bologna l’occasione per dare continuità al successo contro i sardi: Abate e i suoi ragazzi sperano nei tre punti.

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