Ecco le parole dell’ala fortitudina: “Conosco Bologna dal 2005, quando giocavo all'Andrea Costa Imola e durante la settimana prendevo il treno per venire a scuola qui. Per chi viene da fuori è difficile non apprezzare i portici, io li percorrevo perché c'era sempre qualcosa che non avevi notato e che ti sorprendeva, anche se la vera novità per me era l’accoglienza. Abito nel centro di Bologna da quattro anni. Tutte le volte che ho bisogno di rilassarmi e il tempo lo permette faccio quattro passi fino in Piazza Santo Stefano. Lì c'è un panchina che sta proprio davanti alla Basilica della Sette Chiese e se ti siedi e hai la pazienza di aspettare è difficile non trovare la pace. Non è il luogo più silenzioso della città, non il luogo più isolato, anzi c'è sempre qualcuno che passa anche in queste settimane in cui gli spostamenti solo limitati, ma entri comunque a contatto con la storia e la con la sua eternità, quella che appunto è rappresentata dalla Basilica di Santo Stefano.”

 

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