Allo stadio Bluenergy Stadium di Udine, al termine del pareggio tra Bologna e Udinese nella trentaquattresima giornata di Serie A (0-0 il risultato finale), è intervenuto Vincenzo Italiano. Il tecnico rossoblù ha parlato così ai microfoni della sala stampa.
Il risultato ci può stare, specie per il primo tempo che abbiamo fatto. Non benissimo nella prima frazione, però la reazione mi è piaciuta perché significa che non ci siamo abbandonati agli avversari. Ci aspettavamo una partenza sprint dell’Udinese ma abbiamo tenuto botta. La reazione nel secondo tempo è ancora quel marchio di fabbrica nostro: tra la traversa di Orsolini e l’occasione sulla spizzata di Castro potevamo vincerla. Rimaniamo attaccati al treno e se vogliamo arrivare alla fine davanti a qualcuno dobbiamo mettere più qualità con gli interpreti davanti. Orso di solito trova il guizzo, oggi ci è andato vicino ma non ci è riuscito. Comunque il secondo tempo mi lascia contento.
Nessuna scoria relativa al passaggio del turno. Ci giochiamo tanto in campionato e questo ci permetterà di arrivare a maggio sul pezzo e nel migliore dei modi perché abbiamo tanto da giocarci e per il 14 maggio vorrei essere al top della condizione.
A Castro quando sono sceso all’intervallo gli ho chiesto come stesse con il piede, lui mi ha risposto in maniera affermativa ma già sono diversi giorni che mi fa capire che sta bene. Quei dolori lì possono sparire da un momento all’altro, se deve trascinarsi e fare fatica preferisco dargli 10/15 minuti. Piano piano lo recupereremo per il finale e la percentuale di condizione la alzeremo.
Primo tempo sotto tono? Mancavo io (sorride, ndr). Il problema non è prepararle male o arrivare scarichi o spenti. Squadre come l’Udinese ti saltano addosso e ti fanno giocare male. Siamo andati a trovarli poco dentro la loro metà campo con Orsolini e Dominguez, eravamo sottoritmo. Nel secondo tempo abbiamo fatto un’altra partita e questo mi lascia contento. Se avessimo fatto tutta la partita così ci sarebbe stato da preoccuparsi. Siamo a 20 giorni dalla fine della stagione e ci può stare venire ad Udine e avere difficoltà. Abbiamo altre partite da preparare e andiamo avanti.
Tutte le partite sembrano scontate invece si fa fatica con tutte perché nessuna ha il piacere di perdere e ti affronta con la massima attenzione. Ci può stare non rendere come le partite precedenti. L’Udinese non ha più obiettivi chiari da raggiungere ma rimane una grande squadra.
Pobega è entrato e ci ha dato forza e fisicità che nel primo tempo erano mancate. Cambiaghi ci ha dato spunti ed energia. In genere le ribaltiamo con gli innesti dalla panchina, ma oggi abbiamo trovato più difficoltà.
L’infortunio di Ndoye mi fa veramente arrabbiare. Stavamo facendo un 5vs5 e io l’ho messo a fare la sponda da fermo: ha sentito pizzicare il quadricipite. Penso di recuperarlo in due settimane. Le caratteristiche di Dan sono uniche, a destra, a sinistra, nell’attacco alla profondità: quello che ci è mancato oggi. Gli altri devono cercare di muoversi, ma oggi era dura. Tutte le volte che vengo qua con l’Udinese sono gare tirate e porti a casa la vittoria solo se trovi la giocata . Siamo lì con tutte le più forti e la prossima sarà uno spareggio.
Jhon deve capire che quando è concentrato e affronta le partite senza superficialità fa la differenza. Se è quello della gara con l’Inter fa zero errori nella distribuzione della palla e mette qualità. Deve capire che nulla è scontato. È un difensore, ovvero l’ultimo baluardo: se sbaglia lui perdiamo le partite. Se ho pensato di sostituirlo? Nel secondo tempo ha fatto meglio. Mi è piaciuto su una chiusura in particolare, che contro la Juve nella stessa situazione aveva sbagliato.
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