Allo stadio San Siro di Milano, al termine della sconfitta del Bologna per mano del Milan nella trentaseiesima giornata di Serie A (3-1 il risultato finale firmato dalla doppietta di Gimenez e dalle reti di Orsolini e Pulisic), è intervenuto Lorenzo De Silvestri. Il capitano rossoblù ha parlato così ai microfoni della sala stampa.
Preoccupazione per come è maturata la sconfitta? No, mercoledì sarà una storia a sé. La finale sarà una partita unica, fuori dal contesto. Dobbiamo resettare – non tutto ovviamente – e cercare di recuperare le energie. Sarà una partita secca, ci giocheremo un trofeo e lì sarà un’altra storia.
Può darsi. Dopo il gol di Riccardo abbiamo commesso qualche errore di attenzione. È un errore farlo, abbiamo sbagliato, ma ci può stare quando si è giunti alla fine della stagione. Quando abbiamo segnato mi sentivo che avremmo potuto portarla a casa, forse è stato quello l’errore.
Stasera andrò a dormire deluso e arrabbiato ma c’è l’orgoglio di aver portato una squadra e una città in finale di Coppa Italia dopo 51 anni. Lo scorso anno l’abbiamo riportata dopo 60 in Champions. Abbiamo battuto molti record e sono orgoglioso. A Roma il nostro obiettivo sarà vincere. Ci sono cose da sistemare, anche se di tempo ce n’è poco, però la gara di oggi va archiviata e ci si deve concentrare sui nostri punti di forza per vincere.
Non ho avvertito stanchezza. Abbiamo tenuto il campo bene. Siamo a San Siro contro il Milan e hanno fatto cambi importanti. Vorrei archiviare questa partita e concentrarci da domani solo sulla finale. Siamo un gruppo sano, che sta bene insieme, dobbiamo arrivare alla partita con la spensieratezza e la professionalità che ci hanno contraddistinto sino ad ora.
Io questa pressione la vorrei tutte le stagioni. Non mi piace arrivare a fine campionato dove non ci si gioca nulla. In pochi in ritiro credevano a una stagione del genere, deve riempirci d’orgoglio. Bisogna essere consapevoli del percorso fatto. Bisogna archiviare questa sconfitta amara e concentrarci su mercoledì: ci crediamo ad alzare il trofeo.
Leao è un campione che cambia le partite quando vuole e va affrontato con collaborazione di squadra e attenzione. Cercheremo di studiare ma dovremo concentrarci più su di noi che sull’avversario. Sono i nostri punti di forza che ci hanno portato in finale.
Giochiamo all’Olimpico, il giorno prima andiamo a far visita al Quirinale al presidente della Repubblica, una città intera si muove. Direi che già fare la finale è storia, ma queste gare si giocano per vincere e per alzare il trofeo.
Il Bologna lotta per la Champions e fa turnover mentre il Milan che è fuori dalla lotta gioca con i titolari? Non mi è sembrato strano. Il mister ha variato tanto formazioni quest’anno per centellinare le forze, per dare minutaggio a tutti e per creare un gruppo unito e consapevole. Il mister è stato bravo in questo e secondo me è stata la scelta giusta. Questo tipo di gestione lo scorso anno ci ha portato a giocare la Champions League.
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