L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport fa il punto su quello che è, a tutti gli effetti, il big match di giornata: Lazio-Bologna. Il calendario, infatti, mette di fronte rispettivamente la settima e la quinta della classe. E se il Bologna arriva all’appuntamento in fiducia dopo il 2-0 casalingo inflitto alla Fiorentina in settimana, lo stesso di può dire della Lazio, che ha battuto per 1-0, grazie al rigore di Ciro Immobile, il Bayern Monaco nell’andata degli ottavi di Champions League. Tante assenze nelle fila biancocelesti, mentre il Bologna riabbraccerà Calafiori dal 1′.
La notizia peggiore per la squadra di Thiago Motta è senza dubbio l’assenza di Remo Freuler che, diffidato, è stato ammonito in settimana contro la Fiorentina e che, dunque, salterà la trasferta dell’Olimpico. L’ex, tra le altre, di Nottingham Forrest e Atalanta, è un perno del centrocampo rossoblù ed è chiaro che la sua assenza è un fattore non di poco conto. Oltre allo svizzero, l’unico forfait tra le fila rossoblù è quello del lungo degente Souamoro. Partiamo dalla retroguardia, dove si rivedrà dal 1′ Calafiori. Con tutta probabilità, visto il momento di forma di Beukema, sarà Lucumì a cedergli il posto. Le corsie saranno presidiate dai “soliti” Posch e Kristiansen. L’unico dubbio riguarda la porta, dove Skorupski è avanti, seppur di pochissimo, su Ravaglia. In mediana, al posto dello squalificato Remo, uno tra Aebischer (in nettissimo vantaggio) e Moro, con l’inserimento di Fabbian (o del polivalente croato) a completare il reparto con l’intoccabile Lewis Ferguson. Capitolo attacco, Zirkzee e Orsolini sono le certezze, mentre sono in tre per la terza maglia nel tridente: Saelemaekers, Ndoye e Urbanski nell’ordine.
La squadra di Maurizio Sarri, orfana di Romagnoli e Vecino per squalifica, dovrà rinunciare con tutta probabilità anche a Zaccagni e Rovella. Si dovrebbe rivedere Hysaj, così come Luca Pellegrini, che il tecnico spera di recuperare fino all’ultimo. Davanti a Provedel, salvo scossoni dell’ultimo minuto, agiranno, da destra a sinistra, Lazzari, Patric, uno tra Gila e Casale ed infine Adam Marusic. In cabina di regia agirà Cataldi, con Guendouzi e Luis Alberto, in netto vantaggio su Daichi Kamada, ai suoi lati. Davanti, vista l’assenza pesantissima di Zaccagni, spazio a Isaksen e Felipe Anderson sugli esterni, con uno tra Immobile e Castellanos da riferimento offensivo (al momento il ballottaggio è serrato).
La Gazzetta fa anche un punto sulle statistiche in Serie A dei due tecnici. Chiaramente, in questi numeri, incide anche il divario tecnico delle compagini allenate da Sarri (Juventus su tutte) e Motta (con tutto il rispetto per Genoa e Spezia). In 289 panchine nella massima serie, Sarri ha raccolto 164 vittorie, 67 pareggi e 58 sconfitte, con una media di 1.93 punti per partita. Motta, che nello scorso weekend ha tagliato il traguardo delle 100 panchine nel nostro campionato (diventate 101 contro la Fiorentina), ha raccolto 33 vittorie, 27 pareggi e 41 sconfitte, con 1.28 punti di media a partita.
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