L'edizione odierna de La Repubblica fa il punto sull'impatto dei giocatori arrivati in rossoblù in estate. In queste prime diciotto giornate, i nuovi hanno avuto rendimenti opposti, specialmente se rapportati alle aspettative che tecnico e ambiente riponevano su di loro ai nastri di partenza.

Calafiori su tutti, ma quante piacevoli sorprese

Impossibile non iniziare parlando di Riccardo Calafiori, arrivato nella parte finale della sessione estiva dal Basilea. L'ex Roma, terzino sinistro, ha saputo imporsi, complici gli infortuni che hanno decimato la retroguardia rossoblù, come difensore centrale, diventando un fattore in fase offensiva, alzandosi tra i centrocampisti. Partiva come un'alternativa a Kristiansen o, all'occorrenza, proprio ai due centrali ma, col passare delle giornate, è diventato un intoccabile, di fatto relegando una pedina come Lucumì al ruolo di riserva. Al fianco di Calafiori, e non soltanto in questo articolo, c'è Sam Beukema. L'olandese, arrivato per far coppia con Lucumì, è entrato sin da subito nei meccanismi di Thiago Motta, inanellando una serie di prestazioni convincenti. Qualche passo falso durante la stagione si è visto ma, nel complesso, Beukema sta rispettando le aspettative che l'ambiente riponeva in lui. Capitolo centrocampo, dove i due nuovi volti sono Freuler e Fabbian. L'ex Atalanta, arrivato dalla Premier League, è l'unico giocatore esperto acquistato in questa sessione estiva. Dopo una fase di naturale rodaggio, il centrocampista svizzero si è imposto come play titolare. Motta non ha praticamente più rinunciato a lui considerandolo, al pari di Ferguson, una pedina fondamentale del centrocampo rossoblù. Fabbian, promesso sposo all'Udinese nella trattativa Inter-Samardzic, poi saltata, si è sempre fatto trovare pronto quando chiamato in causa. I gol a Cagliari e Torino, arrivati entrambi in situazioni di equilibrio, pesano come un macigno. Nonostante le poche presenze da titolare, l'ex Reggina si è dimostrato un perfetto rincalzo di qualità. Passiamo all'attacco, dove l'unico dei nuovi ad aver brillato è Ndoye. Probabilmente, se questo articolo fosse uscito un mese fa, per leggere il nome dell'ala svizzera sarebbe servito scorrere nel prossimo paragrafo, ma il Dan visto nelle ultime uscite prima dell'infortunio contro l'Atalanta, è tutt'altra cosa. Ad oggi, all'ex Basilea, manca solo la cattiveria sotto porta.

Calafiori
Riccardo Calafiori (ph.Image-Sport)

L'altro lato della medaglia, Karlsson e non solo

Il mercato rossoblù non è stato tutto rose e fiori. In difesa, ci si aspettava molto di più da Victor Kristiansen. L'ex Leicester, a dirla tutta, si era presentato bene al pubblico rossoblù, salvo poi perdersi col passare delle giornate, complice anche qualche problema fisico. Motta gli ha spesso preferito Lykogiannis, che ad inizio stagione era praticamente fuori rosa, e addirittura Lucumì (contro l'Atalanta). Le altre due note stonate sono Saelemaekers e, soprattutto, Karlsson. Del belga ex Milan, in questa prima parte del campionato, si ricordano solo il rosso con il Monza, l'assist, se così si può definire, per Ferguson contro il Frosinone e la partita dove ha fatto ammonire mezza Salernitana. Non me ne voglia la squadra di Inzaghi, ma la classifica della squadra campana e soprattutto il momento psicologico dei granata in quel momento, hanno inciso sui falli commessi più che per il reale predominio tecnico del 56 del Bologna. È chiaro che, Motta e in generale tutto l'ambiente, si aspettassero molto di più da un giocatore come Saelemaekers, arrivato dal Milan dopo aver vinto uno scudetto e giocato una semifinale di Champions League. L'ultimo nome è quello di Jesper Karlsson, il flop più grande fino ad ora. Il classe ‘98, ha raccolto soltanto 5 presenze in campionato prima dell’infortunio che lo tiene fuori da ben nove partite, senza lasciare mai il segno. La società si aspettava tantissimo da Karlsson, capace di segnare 37 gol e fornire 26 assist in tre stagioni di Eredivisie. Fino ad ora, il nuovo numero 10 del Bologna, è stato nullo.

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