Alla vigilia della gara valevole per la prima giornata della nuova Champions League tra Bologna e Shakhtar Donetsk, in programma mercoledì 18 settembre, alle ore 18.45, allo stadio Renato Dall’Ara, è intervenuto il capitano del Bologna Riccardo Orsolini. L’esterno rossoblù ha parlato così ai microfoni della sala stampa.
Queste partite si preparano da sole. Per noi era qualcosa di impensabile fino a qualche mese fa. Abbiamo raggiunto un risultato storico che ci riempie di orgoglio. Onoreremo la competizione contro tutte le squadre, a partire da domani sera. L’obiettivo? Sarà quello di giocare bene per mettere in difficoltà l’avversario. Dentro di me c’è tanta emozione, così come dentro ogni mio compagno. Quella musichetta mi mette i brividi.
È senza dubbio un’occasione di visibilità ma non per Orsolini, bensì per il Bologna in generale. Io darò tutto me stesso per cercare di centrare un obiettivo già di per sé storico, ma lo sarà ancor più se riusciremo a fare qualche punticino che ci permetterà di entrare nei playoff.
Le partite vengono preparate sempre con serietà, ma serve anche un po’ di leggerezza. Questa mattina io e Lollo (De Silvestri, ndr) ci siamo messi a tirare il gruppo perché vogliamo cercare di trasmettere quei valori che noi abbiamo acquisito giocando qui per diversi anni. Vogliamo trasmettere come ci si deve comportare in una squadra come il Bologna. Ho la fortuna di avere dei compagni di squadra e un mister che ci stanno aiutando a crescere molto sia dal punto di vista personale che collettivo.
Per noi questo è l’anno zero. Abbiamo perso alcuni giocatori e ne sono arrivati degli altri, abbiamo cambiato allenatore. Non vedo tutto questo allarmismo, ci vuole un po’ di pazienza per vedere il reale potenziale di questa squadra. Alcuni devono ancora ambientarsi perché vengono da un campionato diverso e i carichi di lavoro si sono fatti sentire. Andremo a giocarci queste partite con la consapevolezza che siamo una squadra forte, poi qualsiasi cosa accada testa alta e andremo avanti.
Non facciamo promesse che non possiamo mantenere, ma di sicuro non mancherà il solito impegno e la voglia di sputare sangue. Quello che abbiamo fatto l’anno scorso deve essere una fiamma che deve alimentare un fuoco. Quanto fatto l’anno scorso è qualcosa di straordinario: c’è stata una coesione unica tra tifoseria, squadra e piazza, ma purtroppo è già passato. Mi piacerebbe rivivere quei momenti sul pullman scoperto ma sappiamo che è passato e dobbiamo concentrarci su questa competizione. L’importante è il “qui” e “ora”: abbiamo lavorato tanto lo scorso anno per goderci questo.
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