Dopo la vittoria del premio come miglior difensore dell'anno, Alessandro Pajola ha parlato della stagione attuale e delle sue ambizioni individuali e con la Virtus Bologna. Di seguito le sue parole, riportate da TuttoSport.

Sul premio di miglior difensore dell'anno:

Un premio che mi rende molto felice e orgoglioso. Vuol dire che il lavoro paga. Tanto merito va anche alla squadra e agli allenatori che ho avuto in carriera. C’è tanto da imparare da chi che ti sta attorno.

Sul suo tiro dall'arco:

Al giorno d’oggi per una guardia moderna è difficile farne a meno. Era qualcosa che andava migliorato, soprattutto col lavoro mentale. La fiducia va acquisita: vedi in giro tiratori con un meccanica bruttissima, eppure fanno sempre canestro. Bisogna essere consapevoli di poterla mettere. Il gesto tecnico si migliora ripetendolo. Il tiro presuppone mille varianti, che vanno allenate. Belinelli tira tutto storto ma lo allena, combinandolo al talento naturale, ed è efficacissimo.

Sui blackout visti contro Venezia:

Bisogna lavorarci sopra, anche se c’è pochissimo tempo. La Virtus deve essere continua per tutta la partita, altrimenti se non siamo al top anche per soli 3’ possiamo pagarlo. La molla deve essere rimanere costantemente aggressivi sugli ottimi giocatori di Venezia, guardie e lunghi.

Sulla concorrenza ai Playoff:

Sinceramente ne prendo una per volta. Penso solo alla Reyer. Vogliamo chiuderla subito, per poi rifiatare e riposarci, smaltendo qualche acciacco qua e là. Il campionato si è alzato molto di livello. Milano, Trento, Trapani... sono tutte squadre formidabili.

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