E' trascorso poco più di un anno dall'esordio sulla panchina rossoblù di Thiago Motta ma sembra già passata un'eternità. Nel frattempo si è capovolto il mondo. Dopo un mese dall'esordio, tre sconfitte (Empoli, Juventus e Napoli) e un pari interno con la Sampdoria conclusosi con una bordata di fischi, il tecnico italo-brasiliano era già sulla graticola. I mugugni di una piazza che non aveva accolto con entusiasmo Motta erano cresciuti e c'era chi aveva messo in discussione nuovamente la panchina dopo l'esonero di Sinisa Mihajlovic. A scegliere Thiago era stato Giovanni Sartori in persona che lo aveva visto all'opera a Spezia. Ma era proprio il suo breve curriculum a non andare a suo favore, nonostante una “miracolosa” salvezza in Liguria. Nessuno, a parte il club, dava credito a Motta e il suo staff, per metà reduce dai tempi dell'Under 19 del PSG. La svolta arriva proprio contro il Lecce, prossimo avversario del Bologna, il 23 ottobre al Dall'Ara. Una vittoria quella con i salentini che segna la svolta: nelle 32 partite della scorsa stagione, i rossoblù di Thiago Motta chiudono il campionato con 48 punti, una media di 1,5 a partita e sfiorano l'ottavo posto che avrebbe voluto dire Europa. Non solo, la svolta è stata nel gioco fatto di dominio attraverso il possesso palla e le continue verticalizzazioni per gli attaccanti e le mezzali di inserimento. La crescita esponenziale di Ferguson, Orsolini, Posch sono la conseguenza. 

Lewis Ferguson
Lewis Ferguson (ph. Image Sport)

In estate dubbi e altre critiche

L'ottimo lavoro, accende inevitabilmente i fari su Motta sondato dal PSG e contattato dal Napoli. Il tecnico, con in mano un altro anno di contratto, dopo un incontro a fine giugno con il club decide di restare convinto dalla garanzia che la rosa venga potenziata attraverso le sue indicazioni. Ad inizio agosto, dopo la vittoria in rimonta 2-1 sull'Utrecht a Koningsweg in Austria, Motta però preoccupato dai pochi acquisti e dalle imminenti cessioni di Schouten, Arnautovic e Dominguez e con il solo arrivo di Beukema, sbotta criticando senza misure il club. Sembra l'inizio della fine. La sconfitta all'esordio con il Milan a 10 giorni dalla conclusione del mercato con una rosa per gran parte ancora incompleta, fa crescere il malcontento non solo di Thiago ma anche della piazza. Sembra rivivere le stagioni del passato ma il club, anche se in ritardo, mantiene le promesse accontentando tutte le richieste dell'allenatore.

Olivier Giroud
Bologna-Milan 0-2 (ph. Image Sport)

Gli undici risultati utili consecutivi e la scalata in classifica

Dal 27 agosto la musica cambia e ricambia il mondo: il Bologna rinforza la squadra, ritrova gioco e risultati inanellando una serie di 11 partite senza sconfitte (Coppa Italia compresa) con una media punti di 1,61 a partita. Oltre ai risultati, quello che salta all'occhio è la solidità della difesa che con i soli 10 gol subiti è la terza migliore della Serie A dietro ad Inter e Juventus. La sconfitta di Firenze e la pausa per le Nazionali aveva posto dei dubbi sulla tenuta mentale della squadra. Perdere dopo due mesi e mezzo dall'ultima volta e le due settimane da una partita all'altra, potevano essere un contraccolpo importante. Ed invece contro il Torino, i rossoblù hanno dimostrato di aver cambiato passo rispetto al recente passato scoprendo nuove doti sconosciute: la pazienza e il cinismo. Tatticamente, soprattutto in fase di non possesso, il Bologna è stato perfetto risultando letale sotto porta, cosa che era mancata in alcuni match e che io stesso in conferenza stampa avevo fatto presente al tecnico. Il quinto posto in classifica insieme alla Roma è solo una conseguenza del nuovo corso di Motta e della società. Non a caso Thiago oggi è accreditato come uno dei migliori tecnici in circolazione in Italia. La prova del nove adesso arriverà con le due trasferte consecutive di Lecce e Salerno. Il campionato è ancora lungo ma vista la difficoltà di queste due partite, l'Europa passa dal Sud anche se già il suo mondo il Bologna lo ha capovolto, definitivamente!

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