Sarebbe troppo facile liquidare la questione così: vantaggio di Sansone, pareggio di Skorupski. C'è qualcosa di più, oltre la fitta neve calata su Bologna-Benevento venerdì sera, oltre il gol ritrovato da Sansone dopo un'astinenza durata per tutto il 2020 e oltre la papera del portiere, non certo la prima in questa stagione. C'è un Bologna che non ha saputo replicare la prestazione pressoché perfetta di Parma, anzi per lunghi tratti è stato dominato da un Benevento più aggressivo, più equilibrato, più capace di gestire le varie fasi della partita. Pareggio-brodino ma col freddo che tira va bene così. Il punto ottenuto porta i rossoblù a quota 24, a distanza di sicurezza dalla zona retrocessione ma comunque in ritardo rispetto al percorso dell'anno scorso – dopo 22 giornate i punti erano 30 – e probabilmente in ritardo anche sulle strategie di Mihajlovic, che avrebbe preteso qualcosa in più (L’ha pure detto nel post-partita, senza girarci tanto intorno). Nel curioso gioco di rimandi e di incroci col passato innescato dal ritorno di Inzaghi al Dall’Ara, la sensazione è che – pensando alla scossa elettrica che il subentrato Mihajlovic riuscì a dare all’epoca (fine gennaio 2019) alla squadra – molte di quell’energia sia andata persa, si sia placata, silenziata dall’onesto tran-tran di una squadra che quest'anno – a meno di clamorosi corti circuiti – si salverà senza soffrire più di tanto. E poi? E poi si vedrà. Ma la vera partita che definirà il destino del Bologna si giocherà tra Saputo e Mihajlovic. Avrà ancora voglia – il tecnico – di accettare il low profile imposto quest'anno? Ci sono due anni di contratto, un rapporto che certamente è di stima ma non è più così infrangibile. Qualcosa si è rotto, questo ormai è chiaro a tutti. E se ci si volta indietro – alla cavalcata cominciata due anni fa – ci si accorge che molto poteva cambiare ma poco è cambiato. Oggi la dimensione del Bologna è questa: galleggiare tra il 12° e il 15° posto, timbrando la permanenza in A con la consapevolezza che di questi tempi e visto l'andazzo è sicuramente un privilegio ma anche con lo stesso entusiasmo di chi da cinque anni – da quando è arrivato Saputo – vive ogni giorno lo stesso giorno, il giorno della Marmotta Rossoblù, come nel film «Ricomincio da capo» così anche il Bologna ricomincia da capo, ogni giorno, lo stesso benedetto/maledetto giorno. Sulla questione accoglienza tifosi, battute Mihajlovic e sorrisini giocatori sul pullman sorvoliamo che è meglio per tutti!
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