Superate e digerite le vacanze pasquali e i rispettivi pranzi è ora di tornare a catapultarsi sul calcio giocato, ripensando all'ennesima grande prestazione stagionale del nostro Bologna. Il successo sull'Atalanta ha dato tanti spunti sulla crescita costante dei rossoblu. Vincere al Gewiss Stadium non è mai facile per nessuno, soprattutto per i nostri colori, a maggior ragione quando, l'ultima volta che il Bologna era uscito col bottino pieno dal campo della Dea, era il lontano 2009. La squadra di Thiago Motta dimostra di essere in un'ottima condizione fisica e mentale. Sabato ci sarà un'altra prova parecchio stimolante: al Dall'Ara arriverà il Milan, reduce dalle fatiche della Champions League. Sugli spalti si preannuncia un clima infuocato, con un Bologna che vuole continuare ad inseguire il sogno europeo, ancora a portata di mano dopo il passo falso della Juventus sul campo della Lazio. 

LE FORMAZIONI

Solito 1-4-2-3-1 per il Bologna con Motta che ha confermato dieci undicesimi della rotonda vittoria sull'Udinese. Skorupski quindi tra i pali; difesa composta da Posch, Soumaoro, Lucumì e Kyriakopoulos. Schouten e Moro in mediana per costruire gioco e dare supporto al trio Soriano-Ferguson-Barrow che hanno agito dietro all'unica punta Sansone

L'allenatore dell'Atalanta Gasperini ha invece optato per il 1-3-4-2-1 con Musso a difendere la porta. Linea a tre composta da Djimsiti, Palomino e Scalvini. A centrocampo spazio per la spinta di Zappacosta e Maehle sulle corsie laterali, con De Roon e Ederson in mezzo. Pasalic e Lookman hanno invece supportato l'unica punta Hojlund.

LA PARTITA

Il Bologna ha approcciato alla partita con i soliti principi richiesti da Thiago Motta: grande pressione e voglia di determinare fin dai primi minuti. Come vediamo nell'IMMAGINE 1, una delle prime situazioni potenzialmente pericolose è nata da un pressing feroce: uomo su uomo e intenzione di orientare la costruzione avversaria a proprio vantaggio. 

IMMAGINE 1 - Il pressing intenso portato dal Bologna sulla prima costruzione avversaria

Di contro anche l'Atalanta ha voluto rispondere con le stesse armi, andando in pressione fino a Skorupski nel primo sviluppo di gioco rossoblu. Come vediamo nell'IMMAGINE 2, infatti, i padroni di casa hanno portato ben quattro uomini, togliendo la superiorità numerica posizionale ai rossoblu e costringendoli al rilancio lungo per evitare ogni tipo di rischio.

IMMAGINE 2 - Il pressing altrettanto intenso dell'Atalanta per costringere i giocatori del Bologna a rilanciare lungo

L'obiettivo di questo atteggiamento è proprio quello di obbligare gli avversari (in questo caso il Bologna) ad andare al rilancio diretto verso gli attaccanti. In questa situazione (IMMAGINE 3), però, Skorupski ha rinviato corto, favorendo il baricentro alto dell'Atalanta nel recupero veloce del possesso palla, con i rossoblu lenti nel risalire il campo per accorciare le distanze. De Roon, infatti, ha subito spizzato la palla verso Lookman, con ben 4 uomini già in posizione offensiva per andare a puntare la retroguardia emiliana e i centrocampisti pronti ad arrivare a supporto. La conclusione del giocatore di casa, però, è stata poi facile preda dell'estremo difensore polacco del Bologna. 

IMMAGINE 3 - L'Atalanta sfrutta la seconda palla per andare velocemente in transizione offensiva

Il primo tempo, in ogni caso, è stato molto tattico, con qualche iniziativa qua e là da parte delle due squadre, senza però squilli degni di nota. Una sorta di partita a scacchi tra formazioni che si sono tenute testa, consce delle rispettive potenzialità. 

E' stato soprattutto l'asse Lookman-Hojlund a preoccupare particolarmente la retroguardia del Bologna. I due, fin da inizio stagione, si sono trovati molto bene insieme: il nigeriano in rifinitura e il danese nell'attaccare la profondità e concludere negli ultimi 15-20 metri. Proprio come si vede nell'IMMAGINE 4 una delle azioni più insidiose della Dea è nata proprio da questo tandem, con Skorupski bravissimo ad opporsi al giovane centravanti di casa.

IMMAGINE 4 - L'asse Lookman-Hojlund ha impensierito la difesa del Bologna

Nella ripresa, invece, il Bologna è uscito alla distanza tirando fuori a pieno tutte le sue potenzialità. Dopo appena tre minuti dall'inizio del secondo tempo i rossoblu hanno infatti sbloccato la partita, dopo aver sviluppato il gioco in maniera precisa e prolungata. 

Bravissimo Sansone ad aprirsi sulla destra per attirare le maglie avversarie, aprire varchi e poi scambiare palla con Barrow, a sua volta lucido nel vedere e servire nello spazio il compagno numero 10. La difesa dell'Atalanta è colpevole di essersi fatta attrarre soltanto dal pallone, non leggendo invece il possibile movimento di Sansone, con il solo Scalvini rimasto centralmente a tenere in gioco tutti (IMMAGINE 5).

IMMAGINE 5 - Il gol del Bologna che ha aperto le marcature ad inizio secondo tempo

L'ingresso in campo di Dominguez, Zirkzee e Orsolini nei primi minuti della ripresa ha sicuramente cambiato le carte in tavola, facendo aumentare qualità ed imprevedibilità al gioco del Bologna. 
Nel cuore del secondo tempo l'Atalanta ha provato a reagire, aumentando i giri del motore in fase di non possesso per recuperare il pallone nel minor tempo possibile, sfruttando raddoppi intensi e buone spaziature nei pressi della sfera. L'ingresso di Zapata al posto di Lookman ha dato inoltre maggior fisicità, con il colombiano che si è spesso associato a sinistra con Boga. L'asse dei due giocatori nerazzurri ha causato alcune situazioni piuttosto interessanti e pericolose, che i rossoblu sono però riusciti a neutralizzare in maniera efficace.

Nonostante la maggior pericolosità offensiva, allo stesso modo, l'Atalanta ha perso un po' le distanze e le letture difensive, andando in grandissima sofferenza soprattutto coi movimenti di Dominguez e Zirkzee, entrati in campo veramente nel migliore dei modi. A pochi minuti dal termine, infatti, il Bologna ha sfruttato la difesa altissima degli avversari per andare a segnare il gol del definitivo 0-2. 

Solito sviluppo centrale orchestrato dai piedi educatissimi di Lucumì, molto bravo a trovare una traccia in verticale tra le linee per Dominguez. L'argentino, di prima intenzione, si è poi appoggiato su Zirkzee, lasciato libero da una marcatura lenta dei difensori avversari.

IMMAGINE 6 - L'azione che ha portato al gol del 0-2: Lucumì verticalizza verso Dominguez che si appoggia di prima su Zirzkee

L'attaccante olandese ha poi aperto il campo alla perfezione sul lato debole verso Orsolini, mettendolo nelle condizioni ideali per andare a puntare il diretto avversario verso la porta di Musso (IMMAGINE 7). Successivamente il numero 7 ha guidato palla fin dentro l'area di rigore dove ha potuto sfidare nell'uno contro uno Palomino (IMMAGINE 8). Al di là dei meriti di ‘Orso’, molto bravo ad accentrarsi e ad andare alla conclusione a giro sul secondo palo, sono altresì evidenti gli errori di postura e scelta del difensore argentino. Innanzitutto Palomino, conoscendo le caratteristiche del suo avversario, avrebbe dovuto spingerlo sul piede debole, quindi verso il fondo del campo, ma non solo. E' indietreggiato e ad un certo punto si è staccato troppo da Orsolini che, senza troppi problemi, è riuscito a spostarsi la palla sul piede forte, trovando poi una traccia quasi indisturbata verso il palo lontano. 

Disamina che non va a sminuire di certo i meriti di Orsolini, che è andato a concretizzare un'azione sviluppata perfettamente dai rossoblu, con le splendide e decisive precedenti giocate di Dominguez e Zirkzee. 

IMMAGINE 7 - La splendida palla di Zirkzee verso la profondità di Orsolini
IMMAGINE 8 - Orsolini punta Palomino, si accentra e trova il gol del definitivo 0-2

Tre punti e un secondo tempo da 10 in pagella. L'ennesima dimostrazione di come questa squadra abbia tanti margini di crescita, sia tecnici che mentali. Vincere in questo modo contro una formazione forte come l'Atalanta denota il grande lavoro svolto da Thiago Motta fin qui. L'italo brasiliano è senza dubbio l'allenatore giusto per provare ad aprire un ciclo importante in vista dei prossimi anni. Intanto testa al Milan, per provare a fare l'ennesimo sgambetto ad una big che arriverà a Bologna affaticata dal match di Champions League. Approfittarne per continuare a sognare, anche se la parola Europa rimane ancora soltanto nei pensieri della dirigenza rossoblu, per evitare di sbilanciarsi troppo.

Credit photo: Wyscout

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