Dopo la grande vittoria ottenuta in rimonta contro l’Atalanta, le attenzioni del Bologna sono tutte rivolte alla prossima partita contro l’Inter in programma sabato alle ore 18 nella cornice dello stadio Dall’Ara. Si tratterà di un match molto importante per la compagine di Thiago Motta, che si troverà di fronte la formazione più in forma del campionato, lanciata verso il primo posto a suon di ottime prestazioni. D’altro canto la squadra nerazzurra dovrà affrontare un Bologna a sua svolta reduce da grandissime prestazioni, e che finora ha perso una sola partita di fronte al proprio pubblico rendendo il Dall’Ara un vero e proprio fortino quasi inespugnabile. Sulla sfida tra le due squadre prevista per il prossimo sabato è interventuto Beppe Bergomi, celebre difensore campione del Mondo nel 1982 e a lungo capitano dell’Inter, nonché famigerato opinionista televisivo di Sky sport. Ecco alcune dichiarazioni rilasciate dall’ex difensore nell’intervista odierna sul Corriere di Bologna:
Lo dice chi non è tifoso dell’Inter. La vittoria col Genoa è stata fondamentale per fare qualche rotazione in più al Dall’Ara in funzione della Champions. Ma un rischio c’è sempre: staccare la spina può essere pericoloso.
Fanno entrambe un calcio molto bello, io lo chiamo “di connessione e relazione” fra i giocatori: Calafiori in mezzo, gli esterni nerazzurri più alti degli attaccanti, l’intensità, i colpi di Lutaro e Zirkzee e così via. Dietro ci sono idee e lavoro.
Il Bologna magari sbaglia i primi tempi, ma poi ha intensità e profondità di rosa e chi entra non abbassa ma alza il livello, così sfrutta tutti i 90’.
Lo adoro, mi piacciono questi giocatori, ti fa giocare bene, vede cose noi umani non vediamo: gestione palla, anticipi, tecnica, visione. Destinato fra i grandi.
Difficile dire. Sarà decisivo lo studio iniziale: per l’Inter come coprire Calafiori o altri che Motta schiererà chissà come e dove; per il Bologna come andare a prendere gli esterni, se hai coraggio di prenderli alti poi devi fare l’uno contro uno con le due punte.
È stata costruita bene in tutti i reparti, la valorizzazione dei giocatori merito di Motta.
Simone ci ha messo un po’ di tempo per prendere questo status, poi un anno fa ha svoltato coinvolgendo tutti i giocatori. Thiago si sta imponendo per le proprie idee e il modo di giocare. Entrambi con grande personalità.
Inter attenta a non perdere palla in certe zone del campo, deve sempre avere coperture preventive. Il Bologna l’approccio nei primi 45’.
Non so cosa farà Motta. Il mio consiglio? Restare, magari per un altro anno o due, e testarsi in Europa con la sua squadra/creatura. In ogni caso, partenze o meno, al centro di tutto c’è sempre la società con le sue scelte: l’Atalanta è cambiata molto, ma è sempre lì.
Percentuali difficili. Quando lavori in empatia i risultati arrivano, ma mi piace sottolineare le scelte fatte dalla società, da Sartori a Motta.
Sicuramente ora è candidato seriamente a un posto Champions. Fino a ieri pensavo più all’Atalanta, oggi al Bologna e alla Roma, poi è ancora lunga eh!
Il sogno di tante, ma ora il Bologna c’è. Si cresce solo entrando nel giro europeo. Il difficile è rimanerci, ma facendo le scelte giuste si può.
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