Quest’oggi ha parlato ai microfoni del Resto del Carlino Mauro Meluso, dirigente che ha lavorato al fianco di Vincenzo Italiano ai tempi dello Spezia. Di seguito le sue parole.
Non c’è dubbio che Vincenzo si sia preso una bella gatta da pelare, un’eredità scomodissima. Lo sa lui e lo sa il mondo intero. Ma è un allenatore in ascesa, che ha fatto bene a Trapani, a La Spezia e a Firenze. Con Thiago è il miglior allenatore emergente in Italia. Per me il Bologna ha preso una garanzia.
Mi auguro per Bologna che non ci sia alcun parallelismo e che i rossoblù possano confermarsi tra le squadre di livello europeo. Quella del Napoli dello scorso anno fu un’annata dalle dinamiche travagliate sotto molti punti di vista. Di certo dopo l’exploit deve scattare nella mente di tutti gli attori protagonisti e di chi sta loro attorno a livello di consapevolezza. Il continuo paragone con il passato è normale, ma è un pensiero che ti può schiacciare. Italiano questa cosa l’ha capita al volo e il Bologna ha una società forte e dirigenti preparati e queste sono buone componenti per uscirne. Anche Thiago il primo anno ebbe bisogno di tempo per imporsi. Quello stesso tempo va dato a Italiano.
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Non è un modo per azzerare le ambizioni, anche perché vi garantisco che lui ambizioso lo è di natura. Ma è pure un uomo schietto e intelligente e sa che deve spazzare via da sé e dalla squadra l’ombra dei paragoni che anche legittimamente l’ambiente porta e si porterà dietro. Quest’anno è un’altra storia. Vincenzo è competente, capace e mosso di grande passione. Dorme 5 ore e nelle restanti 19 parla e ragiona di calcio coinvolgendo tutti a tutti i livelli. Ha vissuto tanti momenti difficili anche a Trapani, La Spezia e Firenze: ne è sempre venuto fuori. Troverà soluzioni anche questa volta.
Coerenza, meritocrazia e lealtà, capisaldi che a livello di gestione del gruppo alla lunga pagano sempre. In questo è simile a Thiago. In questo e nella voglia di fare la partita, di averne il dominio del gioco. Lui è uno che fa il bene delle società per cui lavoro, è come Thiago.
Amo gli allenatori che non usano i media per mandare messaggi alla dirigenza e non lo sentirete mai mettere in difficoltà la società con dichiarazioni pubbliche a meno che non si senta preso in giro. Si confronta con tutti, ma pretende libertà di azione nei suoi ambiti. E’ uno duttile, capace di cucire l’abito attorno alle qualità dei calciatori che ha. Ha solo bisogno di tempo, perché son andati via calciatori fondamentali e il Bologna dovrà cambiare per forza volto.
Arrivava dal Pordenone, in prestito, non aveva mai fatto la Serie A: 6 gol e 3 assist. Si inseriva ma faceva un grande lavoro in fase di non possesso. Dava equilibrio al reparto e alla squadra. Se il Bologna cerca equilibrio con Tommaso ha fatto un grande affare.
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