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Basket, Supercoppa: trionfo Virtus, la F dura solo un tempo

Un devastante terzo quarto permette alla Virtus Segafredo di aggiudicarsi il Derby numero 107 e di fare un passo forse decisivo per la qualificazione alla Final Four di Supercoppa, complice il ko di Reggio Emilia a Cremona. Risultato finale 73-87. Al rientro dagli spogliatoi i bianconeri mettono sul parquet tutto il loro talento e la loro dedizione difensiva per avere la meglia di una Banca di Cambiano Fortitudo che gioca un primo tempo di altissimo livello ma che poi viene spazzata via senza colpo ferire. 

Nota a margine: i 1207 spettatori della Unipol Arena si sono fatti sentire eccome durante il match, segno che il derby è sempre il derby anche in condizioni così particolari.

Fortitudo senza Sabatini (affaticamento muscolare) e Mancinelli (a riposo precauzionale), Virtus con Teodosic a disposizione dopo il riposo di martedì contro Reggio Emilia. Ritmi alti in avvio ma anche mani freddissime, con la Segafredo che perde 3 palloni nei primi 6 possessi e la Banca di Cambiano che fatica a costruire buoni tiri. Una fiammata di Banks apre davvero le ostilità, le triple della F scavano un primo solco mentre le V Nere continuano a pasticciare. Quando i bianconeri difendono riescono poi ad essere più fluidi in attacco e a recuperare ma manca la continuità e la precisione (1/10 dall'arco nei primi 20 minuti). I biancoblu sono bravissimi ad approfittarne con la regia di Fantinelli (7 assist al riposo). A turno colpiscono Aradori, Banks e Toté e la Fortitudo vola sul +11 all'intervallo, nonostante Djordjevic provi variegati quintetti.

L'avvio di ripresa è completamente diverso: la Fortitudo spara a salve, la Virtus trova con maggiore frequenza i suoi tiri nel pitturato e piano piano, possesso dopo possesso, recupera il divario. Gamble (15 punti, 10 rimbalzi e 7 falli subiti) domina sotto canestro, l'energia di Pajola e Alibegovic è utilissima ed emblematica dell'inversione ad U della Virtus rispetto al primo tempo. Sacchetti deve correre ai ripari decidendo di abbassare il quintetto ma senza che ci siano effetti positivi. Alibegovic (12 punti) pareggia i conti con una tripla, Gamble firma il sorpasso. C'è decisamente un'altra energia nella difesa V – un dato su tutti: 8 stoppate – e la Banca di Cambiano ci va a sbattere ripetutamente senza trovare una soluzione. Il parziale del terzo quarto è eloquente: 31-11 Segafredo. L'andamento del quarto periodo non cambia, la Virtus mantiene il controllo delle operazioni e le giocate di Happ e Aradori restano lampi nel buio. La tripla di Teodosic del +12 a due minuti dalla fine fa partire i titoli di coda.

Dario Ronzulli

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