L’addio di Thiago Motta unito alla destinazione Juventus scelta dal tecnico italo-brasiliano per il suo futuro ha fatto passare in secondo piano la straordinaria storia costruita in questi due anni sotto le due torri. Il gruppo formato tra le mura di Casteldebole, l’etica del lavoro, la proposta calcistica ed i risultati ottenuti, rendono quasi irripetibile questa stagione. Ecco, dunque, i motivi per cui Bologna deve ringraziare Thiago Motta.
Il primo motivo è il gioco proposto dai felsinei, descritto da molti come l’eccessiva e ossessiva ricerca dell’estetica, in realtà ha rappresentato una maniacale ricerca della funzionalità. Il suo grande lavoro è l’aver pian piano portato (quasi) una piazza calcistica intera ad accettare i retropassaggi e la costruzione dal basso, decisivi per poter trovare maggiori spazi tra le maglie avversarie, e dunque necessari per l’ottenimento di questi risultati eccezionali. Inoltre, la spaventosa solidità e compattezza difensiva del Bologna, è l’esempio lampante della pragmaticità dell’italo-brasiliano.
La seconda motivazione è il gruppo creato. Thiago Motta ed il suo staff sono infatti riusciti a creare un collettivo unito dalla fiducia reciproca tramite la sana competizione interna, non avendo mai un undici fisso. Le sue formazioni spesso criticate, sono al contrario la vera forza del suo lavoro: tenere alto il livello dell’attenzione per portare i giocatori ad allenarsi al massimo elevando così il livello individuale e di squadra e producendo valore per la società.
Il terzo motivo sono evidentemente i risultati: se la prossima stagione tra le mura del Dall’Ara risuonerà la magica musichetta della Champions League, il merito sarà in gran parte dell’italo-brasiliano. Se Piazza Maggiore ha potuto festeggiare ed esplodere di gioia due volte in due settimane, tanti meriti vanno attribuiti all’ex Spezia. Se dopo sessant’anni il Bologna ritrova la massima competizione europea non si può dimenticare, per un addio, lo straordinario lavoro di Thiago Motta.
Sono giorni in cui si attendono novità sul nuovo allenatore del Bologna, colui che guiderà in giro per l’Europa i colori rossoblù. Mantenendo sempre a mente come la solidità societaria, la serietà, ed il lavoro svolto in questi anni dalla dirigenza abbiano posto le fondamenta per costruire questo sogno, è arrivato quindi il momento di voltare pagina ed aprire un nuovo capitolo, ma le pagine scritte dall’ex Genoa in questi due anni, rimarranno una bellissima parentesi della gloriosa storia del Bologna Football Club 1909.
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