Alla fine vince Pesaro, dopo una partita in cui la Fortitudo è spesso costretta a rincorrere, visto la mancanza di alternative in panchina e il fiato corto nel finale. 56 punti subiti nel primo tempo pesano molto per gli uomini di Dalmonte, a cui non basta un’ottima difesa nei secondi 20′ per portare a casa la gara.
La Fortitudo è vivace in avvio, fa circolare bene il pallone e trova linfa offensiva nell’area pesarese. Dall’altra parte la squadra di Dalmonte “battezza” i tiratori di Repesa che però, dall’arco, fanno male alla F. Totè scrive il 22-14 ma dall’altra parte una fiammata di Robinson chiude il primo periodo sul 25-25. A cavallo tra il primo e il secondo quarto la Fortitudo subisce un 22-2 di parziale, che permette a Pesaro di passare dal -8 al +12. I marchigiani girano bene il pallone, la difesa della Fortitudo non gira bene, subisce qualsiasi tipo di giocata degli avversari ed è monologo Pesaro all’intervallo, 56-41. Al ritorno in campo, i primi 6′ del secondo tempo sono tutti di marca Fortitudo, con un 17-4 di parziale che nasce, però, dalla difesa che toglie certezza alla squadra di Repesa. Le rotazioni della Fortitudo non pagano, Pesaro ne ha di più e in un amen torna sul +10, dopo che Banks aveva forzato il -2: e dunque, 68-58 a 10′ dal termine. La squadra di Repesa si siede, la Fortitudo continua a difendere bene e trova fiducia in attacco: Aradori dall’arco e Hunt in contropiede riportano sotto la Fortitudo, dopo l’ennesima rubata dei biancoblù che lancia Banks in contropiede per il pareggio a quota 70 a 5′ dalla fine. La gara torna in equilibrio: Banks porta avanti la F, poi sbaglia e dall’altra parte, però, Pesaro torna in scia e mette la testa avanti. Baldasso con carattere riporta avanti i biancoblù ma poi la Fortitudo si perde e regala due possessi consecutivi a Pesaro, che torna avanti sul +2 a 1′ dalla fine. Gli ultimi 60 secondi sono confusionari, con la stanchezza di entrambe le squadre che porta errori da una parte e dall’altra. Pesaro la perde, la Fortitudo, con Baldasso, si incarta nell’area avversaria e la Carpegna “muore” con la palla in mano. Finisce 77-79.
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