Alla vigilia della gara contro il Monaco conferenza stampa congiunta di Aleksandar Djordjevic e Paolo Ronci:

Ronci: “Ho voluto accompagnare il coach nella conf dopo tanto tempo anche per dimostrare l'unità che c'è all'interno del nostro club. Abbiamo fatto una bella chiacchierata con Baraldi ieri facendo un punto della situazione. Domani è una gara importante in una manifestazione come l'Eurocup che ci dà una finestra verso l'Eurolega, uno degli obiettivi primari del club. Volevo portare un po' di positività dopo due sconfitte che non c'hanno fatto piacere ma che sono all'interno di un percorso che parte da lontano. Ho visto un po' di numeri: abbiamo il 75% di vittorie da quando è arrivato Sasha, all'interno di queste vittorie ci sono tre finali di cui una vinta. Se fra un anno e mezzo lo score sarà lo stesso credo si possa parlare di positività senza cadere nel catastrofismo. Siamo i primi a sapere che non abbiamo giocato al nostro livello, che ci sono tante cose che dobbiamo migliorare. Ma tanti hanno detto che essere primi a marzo, quindi ad ottobre non c'è bisogno di essere negativi. Sappiamo quello che dobbiamo fare, abbiamo i nostri principi fondamentali come la fisicità e l'altruismo. Sono due aspetti su cui siamo un po' indietro e stiamo lavorando per tornare al livello dello scorso anno. Abbiamo inserito giocatori nuovi e importanti e ci aspettiamo che i ragazzi capiscano che qualche volta va fatto un passo indietro e messo da parte un po' di ego. Ci dispiace molto di non avere all'interno della Segafredo Arena il nostro pubblico, anche perché crediamo che i risultati dell'anno scorso siano stati figli dell'atmosfera creata tutti insieme. Stiamo affrontando le difficoltà con calma e tranquillità che ci porteranno i bei risultati avuti fin qui. Studiamo anche quello che accade intorno a noi, vedendo che top club di basket e calcio stanno avendo alti e bassi. In Supercoppa abbiamo 6 vinte e 2 perse e fatto una finale, in Eurocup siamo partiti 3-0 battendo signore squadre, in campionato siamo 2-2 e non è quello che avremmo voluto. Ma sommando il tutto non possiamo usare parole cariche di negatività”.

Djordjevic: “È la prima volta che analizziamo io e Paolo la situazione. Apprezzo moltissimo il modo in cui la società mi ha accolto e ci siamo parlati. Un'altra annata, un altro cammino su cui abbiamo incontrato un paio di intoppi non previsti. Anche i giocatori mi hanno sentito molto chiaro: dopo Reggio mi sono assunto la responsabilità come era giusto che fosse per il mio ruolo ma ora tocca a loro. Abbiamo più partite nelle gambe rispetto a molte avversarie e questo si è visto nella freschezza sul campo, a noi è mancato lo sprint nei momenti di difficoltà e ci è mancato anche il carattere. Abbiamo mollato e questa cosa non mi ha fatto dormire di notte. Il nostro sistema è ben noto e si vede, il gioco dipende dalle prestazioni individuali. Continueremo a trovare difficoltà, sicuramente affrontandole in questo modo con la società vicina ci può aiutare e non poco. Detto ciò, domani affrontiamo la migliore squadra del girone che sta giocando un'ottima pallacanestro molto atletica. Sono da anni al vertice del basket francese, è una società che è cresciuta tantissimo in questi ultimi anni. Noi abbiamo Teodosic non al meglio e si è fermato a metà di un allenamento prima di Reggio: non dobbiamo aspettare che sempre i soliti risolvano le problematiche quando si presentano. Per questo ci vorrà tempo e stiamo lavorando, ci vuole tanta pazienza”.

 

Per Ronci: dal punto di vista societario, il processo di crescita a che punto è?

“La crescita è evidente, a cominciare dalle strutture che sono il biglietto da visita per potersi presentare a certi tavoli. Non mi riferisco solo al palazzo ma anche agli uffici, all'organigramma. L'Eurolega ci considera come candidabile per una wild card. Credo che la cosa importante sia avere le idee chiare senza farsi abbagliare quando qualcosa non va. Siamo contentissimi di questa squadra mantenendo le nostre idee e allungando il roster. Adesso dobbiamo tornare alle qualità che avevamo l'anno scorso. ”.

 

Per Djordjevic: nelle ultime tre gare abbiamo visto altrettanto versioni di Virtus, come mai?

“Le emozioni sono il nostro nemico numero uno. Siamo un gruppo maturo, recepiamo critiche ed elogi in modo giusto, se un giocatore sente il suo nome da migliaia di persone prende le ali. Ora stiamo cercando di inserire i pezzi nuovi. Prendiamo Alibegovic: è sia quello di Andorra che quello di Reggio Emilia perché è all'inizio di un processo di crescita. A questi livelli è fondamentale riuscire a dimenticare la partita appena giocata e pensare alla successiva. Bisogna anche che i ragazzi dimentichino i propri obiettivi personali per mettersi di più al servizio della squadra. Poi dobbiamo mettere in conto che le nostre avversarie ci studiano e si preparano al meglio. Avrei voluto sentire le urla e l'appoggio del pubblico giocando in casa: in questo momento chi gioca in trasferta non è in svantaggio e anche su questo dobbiamo lavorare. Dobbiamo essere felici per il prossimo e non sempre non lo siamo”.

 

Per Djordjevic: come gestirà questo periodo intenso di partite?

“Dopo la Supercoppa abbiamo fatto pochi allenamenti e molte partite. Dopo una partita bisogna rigenerare il giocatore ma non è facile dovendo subito concentrarsi su un altro match. Aspettiamo la finestra delle nazionali per potersi allenare al meglio. L'energia è la chiave giusta e ci è mancata nell'ultimo periodo”.

 

Per Djordjevic: la vera Virtus al massimo della condizione la rivedremo fra un mesetto?

“Lavoriamo quotidianamente per vederla subito ma non metterei una data precisa. Il periodo di sosta sicuramente ci aiuterà per recuperare energia. E poi ci mancano i tifosi, poche storie: ci manca il boato, sembra di giocare solo amichevoli”.

 

Per Djordjevic: inconsciamente la squadra è più concentrata in coppa che in campionato?

“Noi sappiamo che l'obiettivo societario è tornare in Eurolega. Forse inconsciamente ci può essere questo approccio ma non credo suoni come una scusa per la Serie A. Poi ovviamente nessun giocatore lo ammetterà”.

 

Per Djordjevic: come sta Markovic?

“Non è al meglio della forma e ci manca tanto, ci manca il suo carattere guerriero. Ha patito il covid due volte e di fatto oggi gioca senza potersi allenare compiutamente. Vorrei vedere il Markovic di Andorra ma non è semplice adesso, bisogna lavorarci. E poi non bisogna dimenticare che è mancato Pajola”.

 

Ronci: “Markovic è il giocatore che l'anno scorso è stato il primo a far credere a tutti che la squadra fosse molto forte. Dalle prime partite si è caricato il ruolo di leader emotivo e ha dato una spinta enorme a tutti i compagni. Va rispettato e aspettato ed è quello che vogliamo fare noi, sempre con calma e tranquillità. Ecco, poi è meglio che lasci Instagram”.

 

Per Djordjevic: come mai un solo timeout chiamato nella ripresa contro Reggio?

“Volevo tenere gli altri per i minuti finali sperando di tornare punto a punto, poi quando ho visto che la gara è andata in modo tale che non era il caso di allungare la partita”.

 

Per Djordjevic: cosa ne pensi del passo indietro di Eurolega ed Eurocup sullo 0-20?

“È un problema ora trovare le date del calendario. Era meglio iniziare la stagione pensando solo ai campionati nazionali e poi successivamente organizzare le coppe europee e le partite delle nazionali”.

 

Ronci: “Bene perché si torna all'equità competitiva eliminando il più possibile i punti vinti a tavolino”.

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