Inutile negare che, in questo inizio di stagione, la gente di Bologna stia masticando troppe volte amaro.
In poco più di tre mesi i rossoblù hanno raccolto meno di quello che ci si aspettava, e che avrebbero meritato.
L’esempio lampante è il pareggio di sabato contro la Juventus, che, per come si era messa la gara, sa molto poco di un punto guadagnato e molto di più di due persi.
Dove non arrivano gli schemi, raramente arriva la fortuna, specialmente in Champions, dove la dea bendata sta sembrando a tratti sadica con gli emiliani.
Ora si entra nella parte calda della stagione, il momento adatto per dare un segnale alla concorrenza, mostrando le reali ambizioni di una squadra di indiscussa qualità.
Ripercorrendo brevemente alcune delle tappe del percorso dei felsinei fino ad oggi, ci si imbatte senz’altro in episodi in cui il rammarico l’ha fatta da padrone.
L’Europa si è rivelata drammatica da questo punto di vista, basti pensare alla grande prestazione di Liverpool, vanificata da due conclusioni da parte dei Reds, che hanno di fatto vanificato i sogni rossoblù.
Anche in casa col Monaco non è andata diversamente, con la beffa che è arrivata nei minuti finali, di fronte al proprio pubblico.
Se da un lato è giusto rimproverare qualche giornata sottotono, condita da errori di distrazione, dall’altro è anche vero che, per un motivo o per un altro, si ha l’impressione che il fato abbia spesso remato contro.
Ecco il riferimento alla prodezza di Samardzic al fotofinish nella gara con l’Atalanta, oppure alla scellerata espulsione di Pobega a Roma, che ha reso vita facile alla Lazio.
Fino ad arrivare a due giorni fa, a una partita per lunghi tratti dominata, in casa dell’ex Motta, da tempo ormai poco apprezzato in quel di Bologna.
All’Allianz, un passaggio sbagliato di Miranda ha aperto il contropiede terminato con la pennellata di Mbangula sotto l’incrocio, facendo crollare l’entusiasmo di Freuler e compagni.
Nonostante ciò, è giusto trovare i lati positivi di quanto visto, e proiettarli in ottica futura.
Nelle ultime due uscite, contro Monza (in Coppa Italia) e Juventus, si sono viste tante cose buone, a partire da un interprete in particolare.
Italiano ha puntato forte su Benjamin Dominguez, e lui ha risposto presente.
Il Corriere dello Sport ha analizzato, nell’edizione odierna, la situazione dell’ala sudamericana, sottolineandone i pregi e l’importanza.
Nel 4-0 ai brianzoli l’argentino ha messo a referto un gol e un assist, motivo per cui a Torino è stato schierato titolare.
Il classe 2003 è stato infatti preferito a gente come Iling-Junior e Karlsson, ripagando, di fatto, la coraggiosa scelta del mister.
Così come tutta la squadra, ha fatto una gran bella figura, mostrando segni di una certa personalità, come quando è andato quasi faccia a faccia col ben più esperto Danilo in seguito ad un contrasto.
Inoltre, è da evidenziare la freschezza e la rapidità di pensiero dell’ex Gimnasia, fattori che hanno messo in seria difficoltà la Vecchia Signora.
Si pensa che, se ci fosse stato lui al posto di Iling in quei minuti finali, forse, a differenza sua, avrebbe avuto la lucidità di arretrare e farsela dare sui piedi, senza indurre Miranda all’errore.
Questo noi non possiamo saperlo, ma si presume che nelle prossime uscite un talento del genere andrà preso in considerazione con più frequenza e meno timore.
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