La stagione vissuta fino a questo momento dal Bologna è indescrivibile. Un'orchestra perfetta diretta da Thiago Motta, con interpreti che stanno rendendo a livelli altissimi. Dopo la vittoria nello scontro diretto contro la Fiorentina, ecco un altro scontro europeo contro la Lazio nella giornata di domani. Di seguito le parole di uno dei protagonisti del Bologna, Joshua Zirkzee, a Sportweek.

L'infanzia in Olanda e la propria famiglia

Sono nato a Schiedam, Rotterdam, sono cresciuto circondato da ragazzi per la maggior parte più grandi di me, ragazzi che avevano un grande potenziale di diventare calciatori, e io sono stato fortunato. Se devo essere sincero fin dall'inizio anche grazie al supporto dei miei genitori, è sempre stato chiaro che la mia vita sarebbe stata dedicata al calcio, e se non fosse stato così non c'era un piano B. Penso sempre che Dio ha un piano, tutto succede per una ragione. Nel mio caso un talento per giocare a calcio. Sta a me dare il meglio e sfruttare al meglio il mio talento. Sono stato il primo nella mia famiglia a giocare a calcio. Per mia madre non è stato facile accompagnarmi all'allenamento mentre mio padre lavorava. Dopo scuola, direttamente all'allenamento. Mi veniva sempre a prendere, arrivando a casa tardi e allo stesso tempo facendoci trovare da mangiare. Non è stato facile per niente. 

Il calcio di strada per Zirkzee

Un po' come negli USA con i campi di basket, per noi è lo stesso in Olanda con il calcio. Ai tempi, ogni domenica, andavamo tutti nello stesso punto e giocavamo a calcio. Questo ti rende tosto, ti insegna a giocare difendendoti, devi essere più furbo e trovare un modo di tenere testa a ragazzi più forti fisicamente di te. Il mio stile di gioco lo devo in gran parte al calcio di strada, è li che la creatività prende vita. Questo è quello che facevamo, avevamo anche la playstation, ma ricordo che io e mio cugino guardavamo tante compilation come quelle di Ronaldinho, e dopo uscivamo e giocavamo. E' anche una caratteristica dell'Olanda sai, con Johan Cruijff, è qualcosa che abbiamo nella nostra nazione di cui siamo fieri. 

L'ispirazione è Ibrahimovic

Non sono stato un bambino facile da gestire, certe volte è uscito anche un altro lato di me nel quale ero testardo, irritato, non sapevo perdere, mi arrabbiavo facilmente. A volte segnavo gol belli ma non esultavo perché pensavo di essere il più forte. Cose che i giovani fanno perché le vedono in tv. Quando guardavo Ibrahimovic da bambino mi veniva da pensare: “La prossima volta che segno lo faccio anche io”.

Gli anni al Bayern Monaco

Quando sono andato al Bayern Monaco ero convinto che fosse la scelta migliore per me. Mi ricordo quando sono andato e dopo due settimane ho realizzato che ero davvero lì, senza i miei genitori. Mi stavo lavando i vestiti da solo, per la seconda settimana di fila. Capisci cosa intendo? Mi svegliavo lì, e facevo colazione con tutti i miei compagni. Mentirei se ti dicessi che è stato difficile, non è stato difficile, ero in un posto accogliente, un posto dove c'era molta gente che si prendeva cura di noi, della gente meravigliosa. Mi ricordo quando ero nello spogliatoio e pensavo: “Wow, li conosco da FIFA”. Erano dei riferimenti per me, c'era Hummels ai tempi, ovviamente Muller, Alaba, Boateng, mi hanno davvero aiutato tanto. 

Su Muller

Davvero un bravo ragazzo, simpaticissimo nel suo modo unico. Non direi che era un pazzo, anche se forse per alcuni poteva dare l'impressione. Per me lui è sempre stato prima un leader, poi divertente, e lo apprezzavo molto. Era sempre lì per me se necessitavo di aiuto. Direi che è stata quasi una benedizione per noi giovani, affacciarsi alla prima squadra ed avere un compagno come Thomas. 

Joshua Zirkzee
Joshua Zirkzee festeggia con Riccardo Orsolini e Sam Beukema dopo il gol all'Inter (ph. Image Sport)

Su Bologna e i bolognesi

Ho visitato la maggior parte di Bologna. Vivo in un posto molto tranquillo, la gente che vive lì mi rispetta molto. A volte i bambini del quartiere mi bussano alla porta, lo trovo divertente. Posso passeggiare con il mio cane in pace. Quando vado in centro però devo mettermi il cappuccio. Per via dei miei capelli sono facile da notare. Amo i tifosi e la gente di Bologna. Come ho già detto, mi sento a casa qui. La gente si merita almeno il nostro 100% in campo, perché è quello che ci danno sempre. 

La passione per la Virtus Bologna

Quando ho guardato la classifica ho visto la Virtus Bologna. Giocano l'Eurolega e stanno giocando molto bene. Quando abbiamo la possibilità di andare a vederli giocare, io e Ndoye andiamo. C'è un'ottima atmosfera. Un qualcosa che non ti aspetti, sono andato ad una partita dell'NBA una volta ed è molto diverso. I tifosi in Europa sono molto diversi. Negli USA i veri tifosi si accendono solo ai play-off, e durante la stagione è più un qualcosa che vanno a vedere come intrattenimento.

L'esultanza

Ci sono tanti attaccanti che hanno fatto l'esultanza con le pistole, io ho iniziato con qualcosa di diverso. Ho preso ispirazione dal film "Django Unchained". C'è un punto in cui viene insegnato a Django come sparare. L'ho preso da lì, poi ci ho aggiunto un po' di movimento.

Super-prestazioni a San Siro

San Siro è stato un posto magico per noi questa stagione, non abbiamo mai perso e abbiamo vinto una volta. Ci sono stato da piccolo una volta, ho fatto un tour con mio fratello e i miei genitori. E' il primo stadio nel quale sono entrato e ho potuto sentire sulla mia pelle il calcio. A mio parere insieme all'Allianz Arena da tifoso, secondo me questi due stadi  sono probabilmente gli stadi più belli d'Europa.

I sogni con l'Olanda

Il mio sogno è giocare per la mia Nazione. Ogni bambino in Olanda che gioca a calcio sogna di ricalcare le orme di Van Basten e tutti gli altri attaccanti dopo di lui. Per un calciatore non c'è di meglio. Ovvio che i trofei sono importanti, ma penso che giocare per la tua Nazione sia un qualcosa di speciale, uno dei miei grandi sogni. Quest'anno gli Europei saranno in Germania, la Nazione in cui ho giocato, quindi per me sarà ancora più speciale. Se non ci sarò come giocatore, ci sarò come tifoso. 

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