🗣️Fiorentina, Palladino: "La squadra è stata fantastica. Io contestato? Bisogna accettare"
Il tecnico della Fiorentina ha commentato la sfida contro i rossoblù

Dopo Fiorentina-Bologna ha preso parola Raffaele Palladino per commentare la gara vinta per tre a due dell'Artemio Franchi, soffermandosi su episodi chiave e sensazioni personali al termine del big match di domenica sera. Ecco di seguito le sue dichiarazioni in conferenza.
Palladino sullo scontro con il Bologna
Questa gara vale tanto sicuramente per l'umore della squadra. Nelle ultime settimane abbiamo preso delle batoste, i ragazzi meritavano questa soddisfazione. Affrontavamo il Bologna in una situazione di totale emergenza, hanno fatto davvero una grande prestazione. Questa è la vittoria di un gruppo che non molla mai e che continua a sudare la maglia.
Sulle proteste dei tifosi nei suoi confronti
Sinceramente ero così preso dalla partita. Me l'hanno detto a fine gara. Bisogna accettare questo stato d'animo, bisogna accettare e cercare di fare il meglio per la società e i tifosi. I ragazzi hanno dato il meglio come sempre. Ci dispiace che eravamo in lotta per la Champions e al momento più importante ci sono mancati tanti uomini, non è un alibi ma un dato di fatto. Non siamo padroni del nostro destino ma se facciamo risultato a Udine possiamo ancora sperare per l'Europa.
Su una possibile riflessione sul futuro
Io devo pensare alla partita di Udine. Devo pensare quotidianamente. Dal primo giorno ho dato il massimo: io non ho vissuto un anno, perché l'ho vissuto per la Fiorentina. Se vengo apprezzato bene, se non vengo apprezzato bene lo stesso. Io devo dare il massimo come in ogni lavoro.

Sulla prestazione di Parisi da esterno alto
Parisi è un giocatore duttile, lui può fare tutti i ruoli. Può giocare sia da terzino, che da ala e mezz'ala. Oggi ha fatto una grandissima prestazione come Dodò. Questa settimana ci siamo trovati senza attaccanti e ci siamo dovuti inventare qualcosa. La squadra oggi è stata fantastica.
LEGGI ANCHE: Fenucci detta la linea: “C'è voglia di essere competitivi. Italiano ha un contratto”