Vittoria pesante per l’Atalanta, che supera il Bologna nello scontro diretto e rilancia la propria corsa Champions. A fine partita, Gian Piero Gasperini ha analizzato i temi principali del match, toccando anche gli obiettivi finali e le condizioni di Kolasinac.
Gasperini sottolinea l’importanza del successo contro il Bologna in chiave classifica e guarda già ai prossimi impegni, dove serviranno altri punti pesanti per blindare l’Europa.
Indubbiamente vinci uno scontro diretto a sei giornate dalla fine, la matematica conferma l’importanza del successo. Dobbiamo vincere almeno 3 partite, se fossimo capaci di fare un grande risultato a Milano sarebbe più facile, altrimenti dovremo trovare punti in casa. Tutte le vittorie cambiano la stagione, ne abbiamo fatte 18, che sono davvero tante per la forza e l’equilibrio degli avversari
Tra le note meno liete della serata c’è lo stop del difensore bosniaco, uscito nel primo tempo per un problema al ginocchio.
Dobbiamo vedere i prossimi giorni, sicuramente è interessato il ginocchio. Vedremo
Per l’allenatore dell’Atalanta, sbloccare subito la partita è stato fondamentale per indirizzare l’incontro e gestirlo con maggiore lucidità.
Aver segnato subito ha messo la partita nelle condizioni giuste, il gol di Pasalic ci ha permesso di fare un altro tipo di partita, sicuramente l’aver sbloccato la partita è stato un segnale forte
Gasperini ha apprezzato non solo la finalizzazione, ma anche la determinazione nell’assist sulla rete di Pasalic.
Il gol è stato molto bello, è chiaro che l’assist è stato un segnale di grande caparbietà
L’Atalanta ha battuto avversarie importanti, ma secondo il tecnico alcune occasioni perse pesano ancora nel bilancio della stagione.
Abbiamo battuto Juventus e Bologna, era meglio non perdere contro Fiorentina e Lazio. Dispiace perché in tutte queste partite che ho nominato, ci metto dentro anche l’Inter, abbiamo fatto sempre qualcosa in più rispetto all’avversario. In questo tipo di partite l’episodio cambia. Il risultato fa vedere le cose in modo diverso, ma la maglia sudata c’è sempre stata
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