Bologna, Italiano: “Ndoye? Non è facile da sostituire, lui e Vlahovic avevano una cosa in comune”

Le parole di Vincenzo Italiano poche ore prima della sfida di Europa League contro il Friburgo di Schuster

Manca sempre di meno a Friburgo contro Bologna, sfida di giovedì sera di Europa League tra i tedeschi e la formazione allenata da Vincenzo Italiano. Tutte e due le società nel corso degli anni hanno avuto una crescita esponenziale, passando dalla lotta per la salvezza a delle qualificazioni in competizioni europee.

I padroni di casa sono reduci dalla sconfitta contro l’Aston Villa, mentre gli ospiti hanno battuto per due a uno contro il Basilea all’esordio. I rossoblù non vogliono perdere terreno e l’obiettivo è di fare almeno risultato positivo.

Bologna, le parole di Vincenzo Italiano sulla sfida

Ecco di seguito le parole di Vincenzo Italiano sulla tanto attesa sfida tra le due parti:

Abbiamo analizzato la prima partita giocata con il Basilea e abbiamo lavorato su quella che può essere la partita che può darci più indicazioni. È una squadra molto temibile in casa, non so come si approccerà fuori, ma ha giocatori di ottima caratura tecnica ed è una formazione organizzata. Il nostro girone è tosto e dobbiamo cercare di alzare il livello per avere la meglio contro avversarie di valore.

Sullo stato attuale del Bologna:

Dobbiamo crescere e migliorare sotto tutti i punti di vista. Capisco che ci siano grandi aspettative nei nostri confronti ma dobbiamo cercare di essere più qualitativi. Abbiamo alzato la qualità del palleggio e il numero delle conclusioni ma concediamo ancora troppo dietro. Tra qualche mese cresceremo di intesa e condizione e sicuramente miglioreremo le prestazioni.

Sulla partenza di Beukema e la difficoltà in difesa:

Penso che togliere due giocatori importanti (Ndoye e Beukema) da uno scacchiere organizzato come il nostro in cui la squadra aveva trovato quell’alchimia e quell’equilibrio che ci ha permesso di arrivare in fondo non sia cosa da poco. Non dimentichiamoci che all’inizio sia Sam che Dan hanno avuto delle situazioni in cui dovevano entrare in sintonia con il gruppo e la squadra è sbocciata successivamente. Quest’anno siamo sulla stessa lunghezza d’onda e sono convinto che la base ce l’abbiamo.

Con un poi di tempo, pazienza, fiducia ed entusiasmo sono certo che anche i nuovi arriveranno. Ne ho parlato di questo con i ragazzi: siamo chiamati tutti a dare di più. Per me è uno stimolo cercare di inserire i nuovi acquisti: vedo molte similitudini con la passata stagione”

Su Rowe:

Non so cosa vi aspettavate. A me il suo primo tempo a Lecce è piaciuto: esordiva dal primo minuto in una trasferta difficile. Ci vuole tempo per ambientarsi ed io non mi aspettavo nulla di più da quello che ho visto. Tutto e subito non si può avere. Per me tra qualche settimana farà gol, perderà qualche pallone in meno, ridurrà gli errori e alzerà la qualità. Serve solo pazienza ma sono certo che arriverà.

Sui subentrati:

Se avessimo lavorato in maniera diversa potevamo fare qualcosa di diverso. Non è sempre detto che chi subentra riesca a mettere una pezza, se ci riesci sei diverso da tutti. Un esempio è il Cambiaghi che spacca sempre le partite.

Sulle cose da aggiustare:

Avendo pochissimo sedute, quando abbiamo le possibilità di lavorare su alcune cose come gli ultimi 20 metri e le palle inattive, i risultati si vedono. Abbiamo aggiunto qualcosa nel palleggio, sicuramente non come lo scorso anno, dobbiamo lavorare di più sulla velocità. Dobbiamo lavorare bene sui duelli e in mezzo al campo. Ripeto: ogni partita ci darà delle indicazioni.

Bologna, le parole di Vincenzo Italiano sulla sfida. Bolognasportnews (Credit Image: © Giovanni Evangelista/LaPresse)

Italiano su quello che sta mancando al Bologna

Quando sono arrivato lo scorso anno, erano andato via 5 titolarissimi ed è normale che ci possa essere qualcosa di difficoltà all’inizio, siamo passate da partite come quelle con il Napoli e il Como che da lì in poi siamo venuti fuori. Anche oggi, da quando vanno via Beukema e Ndoye e devi mettere sei ragazzi nuovi, qualcosa perdi.

Ora dobbiamo lavorare qualcosa in più sulla malizia, Bernardeschi con quel piede ci deve dare qualcosa in più, come Ciro quando ritornerà e Rowe. Heggem e Vitik devono lavorare su una fase difensiva a cui non erano abituati.

Sul grande lavoro fatto con Ndoye e un possibile erede:

Deve essere un lavoro a 50 e 50 tra il ragazzo e lo staff, Dan a ogni fine allenamento chiedeva allo staff di allenarsi con il tiro, ero impressionato da lui e avvolte avevo paura si facesse male. Questo è l’esempio che con il giusto lavoro, si può fare qualcosa in più. Dan ha dimostrato quel qualcosa in più, un altro che aveva quell’ atteggiamento era Vlahovic.

Andava sempre al tiro di continuo negli allenamenti, ma è una cosa che fa lo stesso Santi ed altri. Per quanto riguarda Dan, è riuscito ad attuare in campo quello che ha fatto in allenamento. Dobbiamo rendere i nostri esterni dei veri e propri attaccanti come ha fatto Ndoye lo scorso anno.

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