Bologna, Raimondo: "Sinisa il primo a credere in me. Esordio in A? Non me lo sarei mai immaginato. Vi dico il mio obiettivo" Bologna Sport News (Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images Via OneFootball)
Le parole dell’attaccante classe 2004 del Bologna, ora in prestito al Frosinone, sull’esordio in Serie A, gli obiettivi e gli inizi della sua nuova esperienza
Tra i giovani italiani più interessanti degli ultimi anni compare sicuramente Antonio Raimondo, attaccante classe 2004 di proprietà del Bologna, ora in prestito al Frosinone. Il talento si è raccontato in una lunga intervista a Gianlucadimarzio.com, in cui ha ripercorso gli inizi, l’esordio in Serie A e analizzato i primi scampoli di esperienza in Ciociaria, partita con il piede giusto avendo siglato due reti nelle prime sei presenze. Andiamo a riportare di seguito un estratto delle sue parole.
L’attaccante esordisce parlando della scelta di fare il calciatore: “Ho sempre voluto fare questo, ho sempre cercato di metterci tutto me stesso e non avrei saputo cosa fare se non avessi fatto il calciatore”. Il Bologna detiene il cartellino del giocatore, ma il suo presente ora è a Frosinone. Su di lui c’erano anche altri club di Serie B, ma la scintilla con i ciociari è scoccata dopo una chiamata con il tecnico Alvini e il ds Castagnini: “Mi hanno fatto sentire subito voluto, ho capito che entrambi credevano in me. Mi sono confrontato con la mia famiglia e abbiamo pensato che fosse la scelta più giusta”
Sugli inizi di questa nuova esperienza: “Mi sto trovando bene, faccio parte di un gran gruppo. Siamo molto uniti e penso che sia la nostra forza. Il mister ci sta mettendo nelle condizioni per poterci esprimere al meglio. Alvini ci chiede di essere umili, di essere squadra e di avere fame. Al resto pensa lui con il suo staff, a noi chiede solo questo. Con il mister il rapporto è molto buono”
Poi prosegue ripercorrendo la sliding door della sua carriera, ovvero quando all’età di 14 anni dal Cesena si trasferisce nel settore giovanile del Bologna. Da quel momento arriva la rapida ascesa fino all’esordio in Serie A a soli 17 anni: “Non so neanche descrivere l’emozione che ho provato, non me lo sarei mai immaginato. Giocavo con l’Under 17, da un giorno all’altro ho fatto l’esordio in Serie A”
Raimondo poi dedica un pensiero a Sinisa Mihajlovic, primo tecnico a credere nelle sue potenzialità: “Sinisa era una persona fantastica, una persona vera. Non faceva distinzioni, quando mi allenavo con la prima squadra mi trattava come se avessi 30 anni. Avrà sempre un posto nel mio cuore perché mi ha dato la fiducia dell’esordio e mi ha fatto esordire dal primo minuto nella stagione successiva. Penso che il primo allenatore a credere veramente in me sia stato lui”.
Durante questa sosta non è arrivata la chiamata per l’Under 21, tuttavia il classe 2004 ha le idee chiare sugli obiettivi futuri: “Chiaro che voglio tornarci, ma il mio obiettivo principale è fare bene con la maglia del Frosinone. Segnare e vincere le partite con il club è la prima cosa, la Nazionale poi è una conseguenza”
Infine chiosa sullo stage a Coverciano in Nazionale maggiore con Mancini ct: “È stata una bella emozione, non me lo aspettavo. Poi ho visto il mio nome, è stata una bella esperienza e un importante banco di prova perché mi sono confrontato con altri giovani fortissimi. Mi ha fatto crescere”
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