Ulivieri, l'elogio al Bologna: "Squadre in ascesa e in crescita in Europa. Ecco chi era Baggio" - ESCLUSIVA (Ansa Foto) - BolognaSportnews
L’ex tecnico dei rossoblù, che ha vinto due campionati, sfiorato una finale di Coppa Italia ed allenato il Divin Codino, ai microfoni di Bologna Sport News, intravvede grandi prospettive nella formazione di Italiano
Il suo passato sulla panchina del Bologna resterà per sempre nella memoria di ogni tifoso rossoblù per eccellenza. Non ha vinto scudetti, ma Renzo Ulivieri stava comunque riuscendo nell’impresa di riportare un trofeo (la Coppa Italia), che a Bologna mancava da parecchio tempo.
Troppo grande, a distanza di tanti anni, è il rammarico per quella finale sfumata a pochi centimetri dal traguardo, colpa di un’eliminazione in semifinale per mano del Vicenza di  Una delusione cocente, che non ha cancellato nella memoria di tutto il popolo bolognese, la scalata dalla C1 alla A, avvenuta nel giro di due anni, che ha riportato una società dalla tradizione calcistica importante, dove merita di stare.
Due campionati vinti uno in fila all’altro, che ha certificato l’inizio della rinascita di una città caduta negli inferi della terza serie nazionale e che è risalita grazie anche e soprattutto al lavoro svolto da Ulivieri in panchina.
Un settimo e un ottavo posto (con qualificazione alla Coppa Intertoto) ottenuti nella massima serie, prima di ritornare ad allenare nuovamente a Bologna in Serie B, in due stagioni in cui ha vissuto un via vai costante e continuo, senza riuscire ad ottenere almeno un minimo dei risultati che ha raccolto alla guida dei rossoblù, alla fine degli anni 90.
Le vittorie dei due campionati, la finale di Coppa Italia sfiorata e la possibilità di ritornare a disputare una competizione europea (l’ultima per importanza e prestigio che poi portò all’approdo in Coppa Uefa) d’accordo, ma all’ex tecnico toscano si deve anche il merito per aver contribuito alla rinascita di Roberto Baggio, dopo il biennio difficile avuto al Milan.
Ulivieri, che giudizio dĂ sulla stagione del Bologna?
“Positivo e in grande ascesa. Una squadra che in campionato è in linea con gli obiettivi d’inizio stagione, quello di centrare un’altra qualificazione europea. In Europa League, nonostante sia ancora un po’ faticando a trovare una giusta continuità , sto notando una percorso di crescita in maniera graduale, che può permetterle di raggiungere degli ottimi risultati”.
La sensazione è che a Bologna si è ritornati a respirare aria di grandi obiettivi, dopo tanti anni vissuti non da protagonisti.
“Si, ma preferisco andarci con molta cautela. Conosco benissimo la cittĂ di Bologna, ritenendola particolare, quindi meglio restare sempre con i piedi per terra. Mi sento di fare grandi complimenti alla societĂ , che ha avuto il merito di aver costruito, passo dopo passo, un vero e proprio giocattolo vincente, che il popolo bolognese si sta godendo nel modo migliore”.Â
Le piace il modo di giocare di Italiano?
“Si, apprezzandolo molto per come riesce a trasmettere la giusta aggressività alla squadra. Il Bologna esprime veramente un bel calcio e mette quasi sempre in difficoltà tutte le squadre. E uno degli esempi d’allenatore, che partendo dal basso è stato bravissimo ad emergere, fino ad allenare in piazze importanti come Firenze e Bologna. Ha vinto la Coppa Italia, giocato un’altra finale e altre due di Conference League, a dimostrazione di come è riuscito sempre a fare benissimo”.
Domenica sarĂ il giorno di Bologna-Napoli: come ci arrivano i rossoblĂą?
“Mi aspetto una partita difficile, aperta a qualsiasi risultato. A deciderla, potrebbe essere la giocata di un singolo, nelle condizioni di spostare gli equilibri, in sfide del genere”.
Il tifo bolognese può fare da dodicesimo uomo in campo?
“Come sempre. Ne so qualcosa, per i bellissimi anni vissuti a Bologna”.
A proposito: è come toccarle un pezzo del suo cuore…
“Un posto dove mi legano dei momenti importanti, in una piazza bellissima dalla tradizione calcistica importante”.
Che ricordi ha dei campionati vinti in C1 e B?
“Belli ed eccezionali, che rimarranno per sempre nel mio cuore”.Â
Un Ulivieri che ha rilanciato uno dei talenti piĂą cristallini che ha avuto il calcio italiano negli ultimi 35 anni : Roberto Baggio.Â
“Parliamo sicuramente di un grande calciatore, che a Bologna ritornò ad essere determinante e in grado di fare la differenza. Disputò un grande campionato, realizzando ventidue gol che gli permisero di ritornare nel giro della Nazionale. Un grande campione in campo e fuori, che ho avuto l’onore e il piacere d’allenare”.
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