Caro Vincenzo due finali in sette mesi riscrivono la storia del Bologna. E il mercato non ti ha aiutato…

Il Bologna viene meritatamente sconfitto in finale di Supercoppa dal Napoli di Conte. Il commento nel nostro editoriale

Dopo lo storico trionfo di Roma in Coppa Italia, la città era in fibrillazione per una finale che avrebbe potuto consegnare un altro trofeo nel giro di pochi mesi. Stavolta però l’epilogo è stato diverso: il Napoli domina in lungo e in largo e vince meritatamente la Supercoppa Italiana. Tuttavia questa sconfitta non deve portare a conclusioni affrettate o a giudizi eccessivamente negativi, parlando addirittura di grande rammarico e di overperformance del Napoli.

Inutile fare drammi. Il Napoli è più forte e si sapeva. Italiano sta facendo la storia. Il mercato non ha aiutato…

La partita di ieri rispecchia quelli che ad oggi sono i valori in campo: una squadra campione d’Italia, guidata da un serial winner come Antonio Conte, un’altra in crescita che con Italiano al timone sta riscrivendo storia del club, ma ancora non abituata a determinati palcoscenici. Semmai la vittoria di campionato contro i partenopei è in questo senso da leggere come l’ennesima impresa di un tecnico che sta realizzando un capolavoro sotto i Portici.

Heggem sconsolato a fine partita
Inutile fare drammi. Il Napoli è più forte e si sapeva. Italiano sta facendo la storia. Il mercato non ha aiutato…Bologna Sport News (Photo by Yasser Bakhsh/Getty Images Via OneFootball)

Il tecnico degli emiliani nella conferenza della vigilia si era così espresso: “Mi piacerebbe che il mio Bologna venisse ricordato come i grandi Bologna del passato. Non mi dispiacerebbe sentire che questo Bologna abbia portato avanti questi colori in giro per il mondo.” Quello che mi viene da dire, caro Vincenzo, è che questo non sarà un problema poiché si può solamente ringraziare e riconoscere che è stato già scritto uno dei capitoli più belli della storia del club.

Due finali in sette mesi sono storia, ma pensare di poter competere costantemente con squadre ben più attrezzate, in questo momento appare utopico. Il valore della rosa del Napoli (503.3 milioni, secondo Transfermarkt) è nettamente superiore a quello dei rossoblù (272.8 milioni) e questa differenza si è vista anche ieri in campo…inutile girarci intorno. Il Bologna di Italiano sta già scrivendo la storia, combattendo ad armi quasi pari con colossi del nostro calcio, un po’ come fece Davide contro Golia, ma forse per fare l’ulteriore step e consacrarsi la strada da fare è ancora lunga…

Fermo restando che il lavoro dello staff è stato fino a questo momento encomiabile, un aiuto dal mercato potrebbe essere necessario. Anche perché guardando quello estivo, di reali rinforzi sembrano esserne arrivati solamentedue (Heggem, che comunque sostituisce il partente Beukema e Bernardeschi), gli altri hanno fatto molta fatica o ancora non si sono visti. Questo mi riconduce però ad un’ altra tematica.

Cosa servirebbe per ridurre il gap

Nelle ultime stagioni i rossoblù hanno costruito i loro successi trovando talenti in giro per il mondo da far crescere e lanciare nel grande calcio. Questo però porta anche a una situazione di impasse, mi spiego meglio: trovare calciatori di livello a poco prezzo è certamente una nota di merito, ma se poi una volta valorizzati e maturati vengono immediatamente venduti, il processo di crescita inevitabilmente rallenta.

L’esempio lampante è stata la cessione di Ndoye e l’arrivo di Rowe. Sebbene l’inglese sia un prospetto interessante, rispetto a Dan rappresenta un downgrade, fermo restando che come lo svizzero anche l’ex Marsiglia potrebbe sbocciare un anno dopo. Ma in quell’anno che succede? Non si rallenta il processo di crescita di squadra? A mio modo di vedere sì…Lasciare la strada vecchia per la nuova non è sempre una buona idea; sai quello che lasci ma non quello che trovi. Vendere sempre i migliori alla lunga rischia di essere controproducente, poichè l’anno seguente si riparte sempre da zero e diventa sempre più difficile trovare calciatori validi per sostituirli, nonostante questo negli ultimi anni raramente sia stato un problema.

Ma per la legge dei grandi numeri, qualche acquisto viene inevitabilmente sbagliato, sarebbe strano il contrario. E allora come si può ridurre il gap? Con investimenti oculati, magari anche in calciatori già pronti, senza dover ripartire ogni anno a sostituire chi è dovuto andare via…Tuttavia anche da queste sconfitte si cresce, l’importante è essere ben consci che in questo momento bisogna solamente ringraziare tutti, visto e considerato da dove si era partiti.

 

Gestione cookie