Sotto i portici di Bologna sono in tanti a ricordare con affetto David Reginald Cournooh. Il giocatore nato a Villafranca di Verona ha saputo conquistare i tifosi virtussini nelle due stagioni in bianconero tra il 2018 e il 2020 con la sua energia, mettendosi a disposizione della squadra e contribuendo alla vittoria della Basketball Champions League. Dallo scorso anno Cournooh è uno dei giocatori chiave della Vanoli Cremona, ma non ha dimenticato l’esperienza in bianconero.

 

David R. Cournooh, sabato sera è in programma alla Segafredo Arena Virtus Bologna-Cremona, una sfida che suscita in te emozioni particolari…

“Non sarà certamente una partita di campionato come le altre. A Bologna ho passato due anni molto belli della mia vita. Ho avuto l’opportunità di conoscere e fare amicizia con tante persone che sento periodicamente ancora oggi. Tornare in città per me è sempre un’emozione”.

Che tipo di rapporto hai costruito con il capoluogo emiliano nella tua esperienza alla Virtus?

“Mi sono letteralmente innamorato di Bologna. Quando ne ho la possibilità ci torno volentieri per rivedere gli amici e riassaporare le bellezze della città. Confesso che anche il cibo di Bologna è rimasto nel mio cuore, da voi si mangia davvero bene. E’ stato bello togliersi delle soddisfazioni sportive in quel contesto”.

Una soddisfazione vera è stata la vittoria della Basketball Champions League nel 2019, il tuo primo trofeo europeo.

“Una sensazione bellissima, una vittoria che ricordo sempre con grande trasporto. Venivamo da un periodo difficile, avevamo perso alcune partite alla nostra portata in campionato e volevamo reagire. Una volta sbarcati ad Anversa è scattato qualcosa di importante in noi e siamo arrivati alla coppa con grande merito”.

Come vedi, da esterno, la crescita della Segafredo negli ultimi anni?

“Devo essere sincero, me l’aspettavo. Non ho mai avuto dubbi sul progetto importante della Virtus. Già nell’anno di Sacripanti e Djordjevic le cose sono cambiate in modo percepibile. Nel tempo sono arrivati tanti giocatori di livello, l’asticella si è alzata e lo scudetto della scorsa stagione è la dimostrazione del buon lavoro svolto”.

Passiamo a Cremona, per voi si prospetta un campionato di lotta fino alle ultime giornate…

“E’ una stagione strana, abbiamo giocato pochissime partite al completo tra infortuni e problematiche con il Covid. In molte partite abbiamo peccato di inesperienza, gestendo male i vantaggi che avrebbero potuto regalarci qualche vittoria in più. Da questo punto di vista mi aspetto di più dal girone di ritorno, dovremo essere più concreti quando ne avremo la possibilità. In ogni caso sapevamo fin dall’inizio di dover lottare per la salvezza. La classifica è molto corta e daremo tutto per centrare l’obbiettivo”.

Nell’ultima giornata di campionato avete conquistato una vittoria casalinga importante contro Venezia e il tuo apporto alla sfida è stato decisivo con 20 punti e 5 rimbalzi. Come arriverete alla Segafredo Arena?

“Proveremo a dare tutto sul campo e superare le aspettative. Mi aspetto una partita fisica perché affronteremo una squadra che sa come difendere”.

A Cremona c’è un altro giocatore ex Virtus, Peppe Poeta. Com’è il vostro rapporto in campo e fuori?

“Peppe è una persona splendida. Ci conosciamo da tanti anni e parlare con lui è sempre prezioso. Spesso condividiamo i nostri ricordi di Bologna, anche lui nutre un sentimento importante verso la vostra città. Per quanto riguarda l’aspetto sportivo, Poeta è un grande giocatore. In campo colleziona giocate di livello e spesso è decisivo, lo scorso anno fu straordinario nella nostra vittoria alla Segafredo Arena. Anche quando è in panchina riesce a trasmetterci la sua esperienza, incitando i compagni e rivolgendo le parole giuste ad ognuno di noi. Il capitano è il ruolo perfetto per lui”.

Com’è fare basket a Cremona?

“E’ una città che vive per la pallacanestro, c’è grande affetto verso la squadra. Quando sono arrivato alla Vanoli ho capito subito di aver trovato una grande famiglia, a partire dal presidente e dalla dirigenza. Sono dei veri appassionati e non ci fanno mai mancare nulla, creando i presupposti per consentirci di svolgere al meglio il nostro lavoro”.

Come valuti i talenti giovani di Cremona, in particolare Spagnolo e Pecchia?

“Li seguo ogni giorno in allenamento, sono prospetti molto interessanti. Su Spagnolo ho letto tante parole importanti, ha solo 19 anni ma sta facendo cose straordinarie. Anche Pecchia sta facendo bene, riesce a dare un contributo effettivo alla squadra e spesso il suo apporto ha fatto la differenza”.

Tornando alla sfida di sabato, sarà interessante vedere sfidarsi Scariolo e Galbiati…

“Assolutamente si. Scariolo non ha bisogno di presentazioni, il suo curriculum parla per lui e anche il lavoro che ha iniziato in Virtus è rilevante. Coach Galbiati ha già dimostrato le sue capacità e ritengo che per lui sia davvero stimolante confrontarsi con un allenatore del calibro di Scariolo”.

Concludendo, cosa temete della Virtus e cosa deve temere la Segafredo di voi?

“Dovremo giocare al 100% per 40 minuti anche dal punto di vista dell’energia. Fino ad ora non siamo riusciti ad avere continuità nel corso delle partite e questo ha compromesso alcuni risultati. La Virtus avrà diverse assenze ma rimane una squadra difficile da decifrare. Ha talenti pieni di esperienza e pericolosi in ogni zona del campo. Anche con qualche giocatore in meno rimane la Virtus”.

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