Al Dall’Ara, al termine della debacle del suo Sassuolo dinanzi il Bologna di Thiago Motta, è intervenuto Alessio Dionisi. Il tecnico neroverde ha parlato così ai microfoni della sala stampa.
“Arrabbiato con chi è subentrato? A volte l’inconscio ti fa fare cose che non pensi. Alcuni giocatori avevano la testa un po’ piena e qualcuno pretende addirittura di giocare, ma così facendo non giocherà mai. Una squadra che deve lottare per ogni punto non può mancare di atteggiamento. Il peso dei risultati ce li portiamo dietro, dobbiamo rimanere attaccati ad ogni situazione e questo non l’ho visto. 60 minuti in Serie A non bastano contro nessuno se non ci metti quel qualcosa in più. Negli ultimi 10 minuti non arrivavamo mai. Oggi ho rivisto la gara di Monza dove se il Monza voleva fare 10 passaggi li faceva tranquillamente. Devo retendedere di più. Il momento di accompagnare i giocatori è finito: chi non dà di più non giocherà mai”.
“Non scarico il barile addosso ai giocatori. Io questa squadra la difenderò sempre. Oggi mancavano Berardi, Henrique e Toljan che sono titolari inamovibili. Prepariamo la partita dal primo all’ultimo minuto e pretendo che venga fatto. Non posso cambiare modulo ogni volta che facciamo dei cambi perché poi perdiamo certezze. Ho fiducia in tutti: non nutro più fiducia in chi ho fatto giocare oggi. Semplicemente ha giocato chi meritava. Dobbiamo guardarci allo specchio e capire se abbiamo dato tutto e anche di più. Ma oggi così non è stato”.
“Oggi ci prendiamo quello quello che abbiamo fatto nei primi 60 minuti, ma analizziamo anche quello che non abbiamo fatto nei successivi 30. Alcuni cambi li rifarei. Quest’anno non abbiamo mai fatto gol con i cambi, siamo l’unica squadra in Serie A. Colpa delle motivazioni di chi subentra: deve dare di più. Queste opportunità possono ricapitare o meno ma i giocatori devono dimostrare in campo”.
“Mancano ancora tante partite, non dobbiamo fare drammi. Dobbiamo metterci la faccia. Il primo responsabile sono io ma non mi tiro indietro, anzi faccio un passo avanti. Non possiamo rifugiarci dietro alle prestazioni di ragazzi che finora hanno giocato poco. Dobbiamo crescere con quelli che hanno la responsabilità di spingere di più”.
“Il Bologna sé la quadra che ti dà meno punti di riferimento in tutta la Serie A. I ragazzi sono stati bravi e coraggiosi, ma non è stato facile portare questo coraggio fino alla fine quando il Bologna ha inserito giocatori di qualità che arrivavano al cross. Mi fa arrabbiare che non ci siamo allungati come squadra ma non arrivavamo mai sulle seconde palle. E ciò nonostante i cambi. Questo perché qualcuno giocava con pesantezza mentale e pretende addirittura la maglia da titolare”.
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