Dirigenza%2C+allenatore%2C+squadra%3A+il+Bologna+ha+trovato+l%26%238217%3Bequilibrio+perfetto
bolognasportnewsit
/news/364230643206/dirigenza-allenatore-squadra-il-bologna-ha-trovato-l-equilibrio-perfetto/amp/

Dirigenza, allenatore, squadra: il Bologna ha trovato l’equilibrio perfetto

A Bologna non splendeva il sole in questo modo da chissà quanto tempo. In una piazza in cui la competizione è sempre all’ordine del giorno, servivano tre importanti assi nella manica per far sì che la piazza potesse tornare a riacquisire fiducia nella società.

Il primo è Joey Saputo, arrivato in uno dei momenti più terribili della storia felsinea. Spesso lodato, altre volte odiato, il patron canadese ha sempre dato l’idea di aver acquisito una squadra, non un’azienda come notiamo in altre società. Tanti soldi spesi, uno stadio che verrà ristrutturato e un altro provvisorio che verrà costruito, senza dimenticare lo sponsor sulle divise, la piena disponibilità sul mercato e un attaccamento alla causa felsinea che pare sempre più evidente.

Saputo che ha portato sotto le Torri uno dei dirigenti più capaci degli ultimi anni, Giovanni Sartori. Dopo l’incredibile lavoro svolto all’Atalanta, Sartori si è rimesso in gioco in una piazza ambiziosa come Bologna insieme a Claudio Fenucci e Marco Di Vaio. I frutti del suo lavoro vengono raccolti dopo tempo, non ha mai accettato progetti a breve termine e i primi risultati li stiamo vedendo in questa stagione. Lo ha dichiarato lui stesso: “Guardo partite in cui potrebbero esserci calciatori funzionali alla mia squadra”. Mai come quest’estate, il dirigente ha svolto lavoro più funzionale, perché a Bologna sono arrivati calciatori giovani, altri più esperti, calciatori che avevano bisogno di una scossa e altri alla ricerca di un rilancio. Le pedine perfette per lo scacchiere di Motta.

Thiago Motta, infine. L’uomo giusto al posto giusto. A Parigi prima e a La Spezia poi, l’allenatore italobrasiliano aveva fatto vedere cose interessanti. Ora, però, sta dimostrando di essere un allenatore importante, con una chiara filosofia di gioco e un carattere determinante. La squadra sembra costruita a sua immagine e somiglianza, merito del lavoro della dirigenza e del suo, perché in poco tempo ha consegnato alla squadra una precisa identità. Questo Bologna non ha paura, e forse questa è la maggiore differenza rispetto al passato. Non ha paura di giocare, non ha paura di osare, non ha paura di soffrire. Mente sgombra dai fantasmi del passato, uno spirito di sacrificio che non si vedeva da tempo. 

Recent Posts

Bologna: notte magica a Vigo per Bernardeschi. L’ultimo ad esserci riuscito era stato Signori

Il numero 10 rossoblù guida la rimonta del Bologna a Vigo. Notte storica per l'ex…

23 minuti ago

Celta Vigo-Bologna, top e flop: Baila(ídos) con Berna, Moro illuminante. Castro e Rowe sciupano

Il Bologna vince in rimonta al Balaídos grazie alla doppietta del proprio numero 10. I…

3 ore ago

Rescinde con la Juventus, addio immediato ai bianconeri: ribaltone improvviso

La Juventus pronta a salutare uno dei protagonisti degli ultimi anni, si interrompe il rapporto…

4 ore ago

Bologna, la paura prima del Bernardeschi show

Nella sfida contro il Celta Vigo in Europa League, i rossoblù vanno sotto nel punteggio…

5 ore ago

Celta Vigo-Bologna, l’ammissione di Giraldez: “Sconfitta meritata, Bologna più forte in questi aspetti”

L'allenatore Claudio Giraldez Vigo parla ai microfoni della stampa dopo il match Celta Vigo-Bologna. Non…

6 ore ago

La moviola di Celta Vigo-Bologna, Petrescu insufficiente: dubbi su un altro rigore

Tanti errori da parte della squadra arbitrale rumena. Molte indecisioni, qualche cartellino che manca all'appello,…

7 ore ago