Ormai mancano poche ore al match tra Atalanta e Bologna, in programma alle ore 18 nella cornice del Gewiss stadium di Bergamo. Si sfideranno due squadre in grado di proporre il miglior gioco di tutto il campionato, come testimonia il loro posizionamento in classifica e il ridotto distacco in termini di punti che intercorre tra esse, con il Bologna a quota 48 staccato di sole due lungezze rispetto ai bergamaschi. Si giocherà di fronte a uno stadio tutto esaurito, con oltre 700 tifosi che giungeranno dal capoluogo emiliano per sostenere la squadra verso una vittoria molto importante in chiave europea. Sul periodo di forma delle due squadre è intervenuto Beppe Savoldi, celebre calciatore che ha fatto la storia di entrambe le formazioni disputando oltre 7 stagioni con la maglia rossoblù tra il 1968 e il 1975 e una sola con la maglia nerazzurra nel 1982-83. Ecco le sue dichiarazioni rilasciate ai microfoni della Gazzetta dello sport:
Della Dea mi piace il carattere, che è anche una peculiarità che rende spesso ”illeggibile” l’andamento della squadra. Mi spiego: a volte non capisci dove possa andare a parare, in alcuni casi parte male e poi ribalta le partite, in altre parte forte e dopo cala e subisce in una maniera che prima pareva impensabile. Non sai come prenderla, e questo può essere un bene o un male. Una squadra caratterialmente difficile, ecco
Ha un gioco proprio, definitivo e ben visibile, ha bellezza nel proporsi ma anche efficacia nel saper concludere un’azione. Diciamo che tutti i giocatori sono coinvolti, come poi anche quelli di Gasperini, ma nel Bologna c’è un’armonia che la vedi e che sai a cosa può portare, a differenza di quel che dicevo prima dell’Atalanta
Avendolo visto sia in campo e sia in alcune interviste, mi par di capire che non ne risenta di tutta questa meritata popolaritĂ . Non solo fa gol e gioca bene ma non si sente mai un personaggio. Questo denota maturitĂ e crescita buona. Oltre a lui mi piacciono Ferguson e Calafiori
Nel Bologna è un insieme che va alla perfezione: è un uomo legato all’altro, si vede che la partita viene svolta da un gruppo di giocatori che sanno cosa fare e insieme. E’ tutto un equilibrio, non c’è un solista al quale dare la risoluzione del problema del gol o di altro. Anche l’Atalanta è un po’ così. Entrambi hanno in “rosa” non grandissimi giocatori ma grandi giocatori. Che insieme danno il senso del collettivo pienamente: rendendolo chi più bello e chi un po’ meno ma sempre piacevole
Spero che, come leggo e in base al cosiddetto “ranking”, possa spuntare il quinto posto per la futura Champions. Perché entrambe lo meriterebbero, davvero
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