Secondo l'intervista riportata da La Repubblica, il presidente della Fortitudo Valentino Di Pisa, ha risposto alle recenti indiscrezioni mosse dal vicepresidente del consorzio Gentilini. 

Di Pisa: «Io leggo quelle parole come positive, se vuol comprare il club vuol dire che la Fortitudo vale ed è attrattiva».

Ma se Gentilini diventasse il futuro proprietario, non la preoccupa il tono del suo intervento un po’ a gamba tesa? “Non lo ritengo tale anzi, mi fa molto piacere che la famiglia Gentilini voglia acquistare la Fortitudo. Magari in quanto tifoso appassionato s’è fatto prendere nelle dichiarazioni, ma è il legittimo sfogo di un investitore e potenziale acquirente su problemi che per lui esistono, di cui si può parlare e sono assolutamente risolvibili”.

Di alcuni ha fatto nomi, come le visite dell’ex presidente Pavani tra sede e allenamenti… “Ma Pavani non ha alcun ruolo, interesse o incarico in Fortitudo. Poi 9 anni di storia assieme si posson criticare ma non si cancellano di colpo. Non vuol dire che Pavani s’impegni in alcun modo nel club, è importante ognuno rimanga al suo posto e non prenda iniziative non di propria competenza”.

Allusioni poi al procuratore Sbezzi: lui un ruolo lo ha? Avrebbe chiesto di cambiare Dalmonte… “Non mi risulta. Per la Fortitudo Sbezzi non ha alcun ruolo, è solo un grande amico di Muratori, hanno fiducia e stima reciproca. Tanti fanno illazioni, mi spiace perché questa Effe i tifosi non lo meritano”.

Per colpa di queste illazioni si fatica a trovare investitori? "Va chiarito che la società oggi dal punto di vista finanziario non vive alcun pericolo, il 10 del mese paga gli stipendi, ha saldato tutti quelli rimasti in sospeso dall’anno scorso ed è sana e tranquilla, e per questo ringrazio Muratori e sponsor. Diverso è dire di avere le risorse per fare la A1, intanto tanti imprenditori sono interessati a entrare nel Consorzio e conto si arrivi alla quota ideale di 70/80 soci. Oggi a preoccuparmi sono i risultati sportivi"

Vincendo domenica raggiungereste i playoff “Ma saremmo dovuti arrivarci senza acqua alla gola. Non siamo partiti per andare in A1, ma ai playoff avrei voluto entrare dalla porta principale e non dallo scantinato, perché i giocatori sono forti. A fine stagione andranno fatte valutazioni”.

Anche su Dalmonte? “Ha avuto sempre la completa fiducia della società: ha scelto la squadra, ora l’abbiamo integrata con altre sue richieste, anche se non ci sarà margine per nuovi aggiustamenti ai playoff. Oggi Dalmonte non è in discussione, poi in estate si tireranno le somme”.

Non dover per forza puntare all’A1 può aver deresponsabilizzato i giocatori? “Non credo, certe sconfitte che abbiamo subito non portano vantaggi a nessuno, loro per primi. Alla squadra ho parlato negli spogliatoi prima di Udine, ora c’è una partita decisiva con Forlì ma non credo serva intervenire di nuovo, sono consci delle loro responsabilità e di quel che m’aspetto”.

Parlando di futuro, ce n’è uno per la sede di via Giacosa? “Oggi non è più utile, il proprietario ha in mente altre destinazioni per la struttura mentre a noi serve una sede che sia nostra e con una palestra come base di un progetto di sviluppo. Bisogna ripartire da capo altrove”.

E lei accetterebbe ancora la Fortitudo? “Sì, ho capito quanto valga la Effe a Bologna e in Italia. Qualsiasi sia la proprietà il prossimo anno, se servirò sono a disposizione”.

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