Al Dall’Ara al termine del successo del Bologna sull’Atalanta di Gian Piero Gasperini è intervenuto Thiago Motta. Il tecnico rossoblù ha parlato così ai microfoni della sala stampa.
“Oggi era una partita molto complicata. In una settimana abbiamo affrontato la Roma, 120 minuti a San Siro contro l’Inter e oggi una squadra fortissima come l’Atalanta, che non ti fa giocare e ti dà grande frustrazione perché non riesci ad arrivare a finire le azioni. Nel primo tempo hanno giocato molto sui nostri errori. È una squadra completa che se gli lasci la palla ti fa male. Questa è stata una vittoria di grande cuore. Nel secondo tempo abbiamo cercato di cambiare questa tematica inducendo anche loro a fare qualche errore”.
“Kristiansen ha avuto un po’ di febbre questa settimana, Lykogiannis ha fatto tutta la partita di San Siro e quindi ho scelto Jhon. Affrontavamo una squadra che gioca uomo su uomo: loro vincono i duelli e poi buttano la palla dove si è più scoperti, quindi dovevo avere qualcuno di pronto. Sono orgoglioso e soddisfatto di quello che abbiamo fatto e del legame che si è creato con il pubblico: è una vittoria anche per i tifosi perché nel momento di difficoltà non ci hanno lasciati soli”.
“Siamo una squadra che difende bene. I ragazzi sanno che dobbiamo avere questo equilibrio. Sono frasi non mie ma del maestro Carlo Ancelotti, che ascoltavo sempre da giocatore. Oggi è stato importante non prendere gol perché se l’avessimo subito la partita sarebbe stata più complicata perché negli spazi aperti l’Atalanta sa far male. Questa è una vittoria di grande merito”.
“Oggi toccava a Łukasz e ha fatto una partita di livello top. Questa concorrenza sana fa bene al gruppo e so che posso contare su due ottimi portieri”.
“Ho parlato a lungo con Zirkzee, in estate non abbiamo tutti puntato sulla sua titolarità. Io in primis. L’ho detto anche a lui oggi: non ero convinto della sua mentalità e del fatto che potesse partecipare positivamente all’interno del gruppo. Lui invece dal primo giorno si è presentato con questa mentalità. Se qualcuno ha puntato su Joshua questo è proprio lui. E insieme a lui i suoi compagni. Lo ha voluto e lo sta facendo. È un ragazzo che in campo fa quello che fa, ma fuori trascina il gruppo. È un grande leader, come Ferguson, Calafiori e Freuler. Gli ho detto che deve essere orgoglioso del suo lavoro, è tutto merito suo”.
“Non posso permettermi di sognare, né io né i miei ragazzi. Abbiamo il dovere di impegnarci con il sorriso. In stagione ci sono momenti belli come quello che stiamo vivendo però è normale che arriveranno momenti meno belli. Sono convinto che anche allora il pubblico sarà dalla nostra parte perché sanno che questi ragazzi si allenano seriamente.Vedo un gruppo che sta bene e che si impegna dando tutto quello che ha. Sono ragazzi altruisti con una cuore enorme”.
“Non solo oggi, ha fatto un’ottima gara anche a San Siro. Contando anche il riscaldamento ha fatto più di 16 km. Il merito è suo, non pensavo che fosse così pronto: l’anno scorso secondo me non poteva competere con Dominguez e Ferguson. Ora sì, è parte integrante del gruppo”.
“Il paragone è giusto, Koopmeiners è un giocatore di grandissimo livello. Lewis è al suo livello. Se lo riempio di complimenti, lo metto in difficoltà davanti ai suoi compagni, ma da quando sono arrivato non ricordo che abbia perso un solo allenamento”.
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