Santiago Castro sta vivendo un primo anno da protagonista con il Bologna. L’attaccante argentino si è ambientato in fretta e ha conquistato tifosi e compagni con la sua grinta e il suo spirito da lottatore. In un’intervista rilasciata al Resto del Carlino, il classe 2004 ha fatto il punto sul suo percorso in rossoblù, parlando del legame con la città, dell’orgoglio di giocare la Champions League e della voglia di vincere con questa maglia.
Castro ha raccontato il rapporto speciale che sta costruendo con i tifosi rossoblù:
Davanti a casa mia, a Casalecchio, c’è una scuola primaria. Quando torno dall’allenamento, trovo i bambini che mi aspettano: è bellissimo. Nei giorni liberi, capita che vado in balcone e mi accorgo che sono tutti alla finestra. Le maestre devono chiudere le tende, sennò non possono fare lezione
L’argentino ha poi svelato come è arrivato in rossoblù, scegliendo Bologna tra diverse offerte importanti:
C’erano quattro club che mi volevano: Fiorentina, Genoa, Bologna e una squadra di Premier League. Ma due fattori hanno fatto la differenza: la possibilità di giocare la Champions League e il modo in cui mi hanno fatto sentire Marco, Giovanni e Claudio (Di Vaio, Sartori e Fenucci, ndr). Mi chiamavano non per parlare di contratti, ma per sapere come stavo. È prevalso il lato umano, ed è stata la scelta migliore
Castro ha ripercorso le emozioni più forti vissute finora, scegliendo tre momenti indimenticabili:
Nella prima metto la fiesta Champions in Piazza Maggiore e il debutto con lo Shakhtar. Poi la vittoria storica col Borussia Dortmund e, infine, il gol all’Atalanta che ci ha riportato in semifinale di Coppa Italia dopo ventisei anni
L’attaccante ha poi raccontato un aneddoto sulla festa con i tifosi dopo il match di Bergamo:
Non so come ho fatto a non farmi male cadendo dalle scale mentre mi buttavo tra le braccia dei tifosi (ride, ndr). Con l’adrenalina del momento non ho sentito nulla
Ma se da un lato ci sono stati momenti magici, dall’altro l’esperienza lontano da casa non è sempre facile:
Stare lontano dalla famiglia è difficile. Per fortuna qui c’è anche Augustina, la mia ragazza. Anche se è tornata una settimana fa in Argentina, quindi sono solo. Ma questo mi ha fatto crescere tanto come uomo. Devo badare a me stesso, pulire casa, fare la spesa. Ho imparato anche a cucinare
E a proposito di cucina, Castro ha svelato le sue abitudini alimentari:
Molta carne, pollo soprattutto, e riso. La pasta mi piace, ma la sera non la mangio mai: devo rispettare una dieta da atleta. Solo il giorno della partita mangio la pasta
La delusione per l’eliminazione dalla Champions League è ancora viva, ma Castro e il gruppo hanno già voltato pagina:
Davvero tanta fame. Mi manca mucho quell’atmosfera, vorrei riviverla subito. Ma la Champions è finita per noi, non possiamo perderci in questi pensieri: dobbiamo concentrarci su campionato e Coppa Italia
Il Bologna, però, è consapevole che avrebbe potuto giocarsela nei playoff
Ne abbiamo parlato nello spogliatoio. Sappiamo che i playoff erano alla nostra portata: con Feyenoord e Bruges ce la saremmo giocata. Se guardiamo alle nostre gare in Europa, sono state tutte di livello. Peccato. Comunque abbiamo tifato per le italiane. Anche per via del ranking, ovviamente
E su dove può arrivare il Bologna, Castro è chiaro:
L’obiettivo è uno: tornare di nuovo in Europa. Però non lo so, dico sempre che è meglio vedere di gara in gara. Abbiamo perso punti importanti a Empoli e a Lecce
I tifosi sentono molto il derby contro il Parma, e Castro lo ha percepito chiaramente:
I tifosi in questi giorni ci hanno fatto sentire che è un derby. Dobbiamo fare di tutto per vincere e restare vicini alle prime quattro-cinque squadre
Poi ci sarà il Milan, una sfida che avrà un sapore speciale:
Non lo conoscevo prima, ma Gimenez è un centravanti molto forte. Coi rossoneri sarà una gran partita. Ma dovranno stare attenti anche loro: in casa siamo una squadra difficile da sfidare. La vivremo come una partita di Champions, il mister ce lo dice sempre
Il classe 2004 ha elogiato il suo allenatore:
Sono felice di averlo, è un tecnico molto bravo. Mi ha aiutato a cambiare la mia testa e il mio gioco, a essere più cattivo. Faremo grandi cose con lui
E poi ha rivelato un aneddoto con De Silvestri:
in estate mi ero fatto i capelli biondi e lui mi ha detto: ‘Ora fai un patto con me, devi arrivare a 12 gol tra tutte le competizioni’. Sopra il mio posto nello spogliatoio abbiamo attaccato una striscia di carta con 12 quadratini: a ogni mio gol, lui arriva con le forbici e taglia
Negli ultimi mesi il suo nome è stato accostato a diversi club, tra cui l’Inter, ma l’attaccante argentino preferisce restare concentrato sul presente:
Io non ci penso. La posso prendere come motivazione, sì, ma devo concentrarmi solo sulla mia squadra, a fare bene qua. La classifica e la Coppa Italia sono i miei unici pensieri fissi. Non posso sprecare energie in altro
E sul futuro in rossoblù:
Non lo so, non si sa mai nel calcio. Quel che so è che qui sono molto felice, con la città, con il club. Mi piace quando giro, i tifosi che mi fermano. È davvero un bellissimo ambiente Bologna
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