All’interno della sesta puntata di BFC Week, il prodotto settimanale distribuito dal Bologna Calcio, c’è spazio anche per un approfondimento dedicato alla Primavera rossoblù di Luciano Zauri, con l’ospite di questa puntata che è Dion Ruffo Luci. Ruffo Luci, capitano della Primavera del Bologna e rientrato una settimana fa in occasione della sfida contro la Lazio, si è raccontato, parlando del suo infortunio e della sua stagione, indagando anche aspetti della sua vita privata. Queste le sue parole, a pochi giorni dalla sfida che vedrà impegnata la Primavera del Bologna contro quella del Milan, sabato pomeriggio: “Il nome Dion? Vorrei avere un aneddoto ma non ce l’ho, ancora i miei genitori non so perché me lo abbiano dato. Viene dal greco, ai miei piaceva un nome strano e me lo hanno dato. I miei fratelli? Si chiamano Didier e Domiziano, dopo mio padre Denis si è deciso di avere tutti nomi con la D. La mia avventura col calcio? Una piccola parentesi a 7 anni alla Virtus Calcio, dopo mi ha chiamato il Bologna e sono sempre rimasto qui. È bello, ho fatto tutto il settore giovanile col Bologna, abbiamo cambiato campi di allenamento, ho visto cambiare tutta Casteldebole, che ora è tutta nuova. È emozionante ora essere in Primavera ed essere legati alla Prima Squadra, spero di tornarci. Il mio infortunio? Il primo grave, è stato meno difficile di quello che può sembrare: nella sfortuna del Covid ho avuto la fortuna che molte partite sono state rinviate. Non ho finito la stagione anzitempo, come si diceva al momento dell’infortunio, ma sono riuscito a rientrare coi tempi stabiliti. Dalla prossima non so se inizierò dal primo minuto, mancano 7 gare, mi sento sempre meglio. Mi manca della costanza, avevo iniziato ad averla a inizio campionato, poi con lo stop e l’infortunio non ho potuto averla. L’Università? Sto provando, frequento Scienze della Comunicazione, ma con l’infortunio non sono ancora riuscito a dare esami”. 

 

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