Allo stadio Olimpico, al termine del successo del Bologna di Vincenzo Italiano sulla Roma di Ivan Juric (2-3 il risultato finale firmato dalle reti di Castro, Orsolini, Karlsson e la doppietta di El Shaarawy), è intervenuto l’autore del gol del momentaneo 1-2, Riccardo Orsolini. L’esterno ascolano ha parlato così ai microfoni della sala stampa.
Thijs per come era entrato in partita meritava la rete. Speravo fino all’ultimo che ci potesse riuscire e che la convalidassero. Però finalmente ci è riuscito Jesper e siamo contenti per lui. Troviamo i tre punti su un campo davvero difficile.
Quando vai avanti con l’eta acquisisci una consapevolezza diversa e hai più sicurezza nei tuoi mezzi. Questa è la cosa che mi ha fatto scattare una scintilla che mi permette di dare di più. In questo momento stanno arrivando i gol che è la cosa più importante che mi permette di aiutare la squadra.
Sono decisioni che non spettano a me. Io penso di dare il mio massimo sempre per il Bologna, poi non lo so. Il mister Spalletti ha detto che le porte della Nazionale sono aperte per tutti, staremo a vedere: in questo momento noi esterni d’attacco siamo un pochino penalizzati dal modulo. Io sono sempre a disposizione ed è un grandissimo onore quando vengo chiamato. Penso sempre a lavorare e quel che arriverà sarà ben accetto, non è un chiodo fisso. In questo momento ho tanti pensieri, a partire dalla Champions dove stiamo faticando. Siamo stanchi degli impegni ogni tre giorni e ora approfittiamo della pausa per ricaricarci, ne abbiamo bisogno.
Rispetto alla passata stagione c’è stato il cambio di allenatore, il cambio di alcuni elementi di fondamentale importanza come Joshua. Avevamo bisogno di tempo, siamo ripartiti cercando di fare quello che il mister ci chiedeva. Zirkzee era un centrocampista offensivo perché veniva a prendere la palla ed era un regista aggiunto, con Castro e Dallinga invece abbiamo cambiato modo di giocare. Sono attaccanti che fanno a sportellate e fanno reparto da soli. Ci stiamo abituando, ci siamo amalgamati e i risultati si iniziano a vedere.
All’inizio magari mi sentivo un po’ troppa responsabilità addosso per una questione mia personale, perché so che la gente si aspetta molto da me e quando non riesci a ripagare le loro aspettative non ti senti all’altezza. Io cerco sempre di farmi scivolare tutto addosso per cercare di migliorarmi e lavorare su tutte le mie lacune, sia in fase offensiva sia difensiva. Il mister mi sta dando una grossa mano, parliamo individualmente tutti i giorni. Sono contento del periodo che sto vivendo e spero di continuare.
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