Di+Vaio%3A+%26%238220%3BCon+Sartori+parliamo+di+come+applicare+ChatGpt+al+calcio.+Su+Tomiyasu+e+Skov+Olsen..%E2%80%9D
bolognasportnewsit
/news/538881461766/di-vaio-con-sartori-parliamo-di-come-applicare-chatgpt-al-calcio-su-tomiyasu-e-skov-olsen/amp/

Di Vaio: “Con Sartori parliamo di come applicare ChatGpt al calcio. Su Tomiyasu e Skov Olsen..”

Da calciatore a dirigente sono cambiate tante cose, ma non il legame indissolubile di Di Vaio con la città e i propri tifosi. Un feeling esploso nel rettangolo verde del Dall’Ara e proseguito negli uffici di Casteldebole. Il direttore sportivo del Bologna Marco Di Vaio ha parlato anche di questo nella lunga intervista rilasciata a Domani. Andiamo a riportare di seguito un estratto  delle sue parole su modelli, sogni, ricordi e su Giovanni Sartori.

Le parole di Di Vaio sull’essere dirigente e su Bologna

Quando ho smesso, per un anno e mezzo ho pensato ancora da calciatore. Ma volevo costruire un pensiero diverso. Devi crearti una credibilità nuova, da dirigente. Non è una conseguenza essere un buon dirigente solo perché sei stato un buon giocatore. Sono cresciuto qua. Bologna è proprio casa. Non vorrei essere in nessun altro posto al mondo.

Come si vive una gioia così? La risposta di Di Vaio

Con emozione, con pianti, con una sensazione fortissima. Condividerla con la città, con la mia famiglia, con tutte le persone che lavorano qui. Sono diciassette anni che sto a Bologna. Ne abbiamo viste di brutte e di belle. Questa vittoria è stata il segno di un percorso incredibile. Quando giocavo non c’erano i social, il calcio era più tradizionale. Ora c’è una condivisione diversa, ci sono connessioni diverse. Rivedo il giorno della finale in ogni dettaglio. Abbiamo avvertito tutti il peso della responsabilità e l’abbiamo trasformato in un regalo per la città

Takehiro Tomiyasu (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images Via OneFootball)

L’approfondimento di Di Vaio sul ruolo da dirigente e su cosa significa pensare come tale

Non era programmato. Stavo finendo la carriera, pensavo a cosa fare. Poi, a settembre, il presidente ha comprato il Bologna. Era il 2015. Mi ha chiesto di tornare e ho detto subito sì. Ma non ero pronto. Per un anno e mezzo ho continuato a ragionare da calciatore. Guardavo le partite e mi chiedevo se avrei potuto ancora dare qualcosa in campo. Poi, piano piano, stando vicino alla squadra, studiando, prendendo il patentino, ho cominciato a cambiare. Ho smesso di sentire il bisogno di giocare e ho iniziato a costruire un pensiero nuovo. Cosa significa pensare da dirigente? Significa non pensare più solo a te stesso. Da calciatore sei concentrato sul tuo corpo, sulla tua forma, sulle tue partite. Da dirigente devi pensare a un sistema, alle persone, agli equilibri interni. Devi avere autorevolezza, ma anche empatia. Parli con gli stessi giocatori che fino a poco prima erano accanto a te nello spogliatoio. Serve una credibilità nuova, vera. E devi guadagnartela anno dopo anno. E soprattutto, devi imparare a guardare tutto dall’alto, non da dentro il campo. Non contano più solo i novanta minuti

Sui momenti difficili

Ci sono stati anni difficili, senza risultati. Sentivo il peso della responsabilità verso i tifosi. Non avevo ancora gli strumenti per incidere davvero. Poi, con l’arrivo di Sinisa, il presidente ha deciso di cambiare tutto. Da lì è iniziata la costruzione del Bologna di oggi.

Anedotti su alcuni acquisti. Tomiyasu e Skov Olsen

L’ho aspettato a cena dopo una partita. Gli ho parlato del progetto. Poi l’operazione l’hanno finalizzata Fenucci e Bigon, ma quel primo contatto era il mio ruolo: far capire che cosa stavamo costruendo. Avevamo fatto tutto, visite mediche pronte e prenotate. Lui stava giocando in America. Prese un volo, arrivò qui. Vide tutto: la città, il centro tecnico. Sembrava tutto ok. Ma volle tornare in Giappone per parlarne con la famiglia. Una settimana d’attesa, con il fiato sospeso. Poi ha detto sì. Un mese dopo, stessa cosa con Skov Olsen.

Andreas Skov Olsen (Photo by Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images Via OneFootball)

Le parole di Di Vaio su chi l’ha ispirato e su Sartori

Sono tanti. Impossibile citarli tutti. Luciano Moggi mi chiamava alle sette del mattino, veniva a prendermi a casa, mi spiegava cosa significasse stare alla Juve. Mi dava fiducia e bastonate, al momento giusto. Poi Rino Foschi: da ragazzo mi ha curato, dato consigli. Sono stato tre settimane a Cesena, a casa sua. Mi ha trattato come un figlio. Hanno avuto una grande parte umana. Oggi imparo da tutti. Con Corvino non ero pronto, non capivo il mercato, le cose da fare. Da Riccardo Bigon ho imparato l’organizzazione. Riccardo mi ha dato tanto. Da Walter Sabatini la passione per il dettaglio, il furore. Sabatini è un appassionato di calcio vero. Si innamora di un giocatore, magari due giorni dopo l’amore è finito. Ma la passione che ha è ineguagliabile. E poi Giovanni Sartori, con cui lavoro adesso. Ha una curiosità contagiosa. L’altro giorno parlavamo di ChatGpt, come applicarla nel calcio… Pensa te. È un uomo aperto, intelligente, ha voglia di scoprire. E questo, per uno che ha fatto tutto, non è scontato

Giovanni Sartori (Photo by Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images Via OneFootball)

 

Il sogno di Di Vaio

Da calciatore ho cambiato tredici squadre. Da dirigente vorrei farne una sola. Questo è il mio sogno. Quest’anno vorremmo confermarci, restare lì, in Europa, magari andare avanti in Coppa Italia. Consolidarci. E vivere questo sogno con la nostra gente, la gente di Bologna.

LEGGI ANCHE: Niente Bologna, Laurienté verso il Sunderland: cifre e dettagli

Federico Russo

Nato a Roma nel 1997 e laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali. Da sempre affascinato dal mondo del calcio e dallo sport in generale. Anche per questo ho deciso di raccontarlo con lucidità e spirito critico. Vengo da anni nel settore giornalistico, avendo collaborato per testate online come Calciomercato.com, Pallone Gonfiato e per un breve periodo Alfredo Pedullà.com. Le esperienze accumulate mi hanno reso motivato e determinato nel raggiungere gli obiettivi

Recent Posts

Ribaltone Courtois: addio Real, firma con una big italiana nel 2026

Il Real Madrid potrebbe dare il benservito al portiere belga puntando forte su Lunin e…

7 minuti ago

Bologna, il report da Casteldebole: rientrano dalle Nazionali Orsolini, Ferguson e Freuler

Bologna, il report dell'allenamento da Casteldebole. Le ultime sulle condizioni di salute dei giocatori infortunati…

10 minuti ago

Milan-Bologna, Matteo Mercenaro sarà l’arbitro del match

Milan-Bologna, ecco l'arbitro del match di San Siro: tutte le statistiche e i precedenti del…

1 ora ago

Mourinho torna subito in panchina: chiaro indizio sul suo futuro

L’esonero da parte del Fenerbahce è stato sicuramente doloroso per José Mourinho, dal momento che…

2 ore ago

Sartori sul mercato in attacco: “Immobile e Bernardeschi volevano tornare in Italia. Su Dzeko…”

Presente a Coverciano in occasione del premio Nereo Rocco, Giovanni Sartori, ds del Bologna, ha…

2 ore ago

Ginocchio KO e serio infortunio: altro forfait per City-Napoli

Arrivano brutte, bruttissime notizie da queste gare delle Nazionali. Il ginocchio del calciatore è andato…

3 ore ago