Domenico Fantin, ex Virtus Bologna, è stato intervistato per l’edizione odierna de la Repubblica. Con le V nere, affrontò Milano nella finale del 1984. Di seguito le sue dichiarazioni.
Sulla finale: “Ho letto che è la quarta finale nella storia tra le due rivali e la Virtus ne ha vinte tre, beh speriamo di continuare”.
Su la finale nell’84: “Furono sfide tiratissime. Ricordo i miei canestri in gara1 a Milano togliendo il fattore campo alla Simac. Poi l’espulsione di Meneghin qui, i canestri di Franco Boselli. Il palasport a San Siro e la loro zona 1-3-1. E quando tornammo a Bologna, piazza Azzarita era un muro di gente, fu una notte indimenticabile”.
Sulla Virtus attuale: “È ritornata ai suoi livelli. Questa conquista dell’Eurolega è all’altezza del suo blasone. Poi gli arrivi di Hackett e Shengelia l’hanno resa completa. Saranno due fattori importanti nella serie. Teodosic è una gioia per gli occhi di chi ama la pallacanestro: inventa traiettorie immaginifiche. Belinelli mi ha sorpreso: dopo anni nella Nba ha ancora una grande voglia di vincere, non è appagato. E poi incarna al meglio il giocatore vincente: quando i canestri diventano decisivi non li sbaglia”.
Sulla finale: “Sarà molto equilibrata e credo sarà lunga, non finirà come lo scorso anno. Milano ha ottimi giocatori e un allenatore come Messina. Ma come dicevo prima il mio cuore batte per la Virtus”.
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