Bernardeschi: “Ho bisogno di queste pressioni. I compagni sono come una famiglia e Italiano…”

Federico Bernardeschi è tornato a parlare e ha rilasciato un’intervista molto interessante in cui ha trattato temi legati al trasferimento a Bologna e le ambizioni.

Bernardeschi è stato uno dei colpi di mercato del Bologna, passato sottotraccia perchè arrivato a parametro 0 dopo un’esperienza in Canada. Proprio il calciatore ha detto che aveva bisogno delle pressioni di un paese competitivo come l’Italia, ecco tutti i temi che ha trattato nell’intervista rilasciata per Il Resto del Carlino.

Bernardeschi, il ritorno alla competitività

L’intervista di Bernardeschi comincia rispondendo alla domanda riguardante le parole del mister su di lui:

Le ho affrontate con grande serenità. Conosco bene il mister e quelle cose me le aveva già dette anche di persona: so esattamente cosa intendesse, non c’è alcun problema. Anzi, io e lui ci abbiamo persino riso sopra.

Sul rapporto con Italiano:

Quello che vedete voi è solo il dieci per cento di ciò che chiede il mister. È un allenatore molto esigente, ma i risultati dimostrano che ha avuto ragione. A me piace perché ci somigliamo: è diretto, se deve dirti qualcosa lo fa senza giri di parole. Tra noi il feeling è nato fin dalla primissima telefonata.

Il ritorno alle pressioni dell’Italia:

In realtà non vedevo l’ora di tornare a sentire pressioni e responsabilità. Sono un animale competitivo, ci vivo. Ed è proprio questo l’aspetto che un po’ mi mancava lì. Per il resto, in Canada, la qualità della vita era straordinaria.

Federico Bernardeschi
Bernardeschi, il ritorno alla competitività. (Photo by Vaughn Ridley/Getty Images via OneFootball) – Bologna Sport News

 

Il rapporto con i compagni:

È stata un’accoglienza da famiglia: mi hanno fatto sentire subito a casa. Nel Bologna c’è un gruppo davvero sano, anche grazie al welcome manager Lollo (De Silvestri, ndr). Con gli italiani l’intesa è venuta subito, ma mi trovo benissimo anche con i compagni stranieri, che magari per la lingua tendono a essere un po’ più silenziosi.

Le sue motivazioni:

Mi sento pronto fin da quando sono salito su quell’aereo per tornare. Io vorrei giocare sempre: se non fosse così, dovrei pormi delle domande, perché significherebbe aver perso le motivazioni. Invece non vedo l’ora di affrontare le pressioni.

Dove può arrivare il Bologna?

Questo Bologna, per me, è una squadra forte, davvero forte. Quello che ci serve è acquisire piena consapevolezza del nostro valore, compiere quello step mentale. Abbiamo le qualità per arrivare fino in fondo in tutte e quattro le competizioni: sì, anche in Europa League.

Saputo e i gol di Berna contro il suo Montreal:

Appena ci siamo parlati, il presidente me l’ha fatto notare: mi ha detto scherzando ‘Ti porto qui così non mi fai più gol contro’. Con loro ho un rapporto splendido: è davvero una famiglia straordinaria.

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