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Gilardino, il ritorno a Bologna da ex: la coppia d’oro con Diamanti e le vittorie indimenticabili

Alberto Gilardino ritorna al Dall’Ara da ex: il tecnico del Pisa ha trascorso in maglia rossoblù alcuni dei momenti più belli della sua carriera

Un Bologna-Pisa in arrivo, che per Alberto Gilardino rappresenterà un incrocio con uno dei suoi passati da calciatore. Non è diventato Campione d’Europa e del Mondo in maglia rossoblu, impresa riuscita quando vestiva la maglia del Milan, tra la primavera e l’inverno del 2007, ma l’annata trascorsa in Emilia gli ha comunque permesso di  ritrovare quella voglia di metterla dentro con facilità, che ben prima ne aveva contraddistinto la sua carriera  in rossonero, con il Parma e la Fiorentina.

Gilardino, dall’arrivo a Bologna al rapporto con Diamanti

Approdato in rossoblu nell’estate del 2012, con il preciso obiettivo di rilanciarsi in grande stile dopo l’infelice esperienza con la maglia del Genoa, Alberto fa capire sin da subito come voglia fare bene in una città e piazza che in passato aveva contribuito a rilanciare altri grandi attaccanti dal passato illustre come Roberto Baggio e Beppe Signori.

Gilardino, dall’arrivo a Bologna al rapporto con Diamanti (Ansa Foto) – Bolognasportnews

Beppe-gol che ironia della sorte condivide lo stesso numero di reti nella storia della Serie A (a quota 188), insieme al Divin Codino, hanno rappresentato due importanti modelli d’ispirazione per un Gila che a  30 anni appena compiuti nutriva ancora l’ambizione di ritornare nel giro della Nazionale.  

Ispirato dal genio e dalla giusta dose di classe ed inventiva di Alino Diamanti, Alberto non ci mette molto a ritrovare una certa costanza con il gol. Segnali di un bomber ritrovato, che in Gila sono ritornati ad essere presenti nel suo DNA già alla terza giornata di campionato, in uno stadio dal nome pesante come l’Olimpico.

Bologna show: le vittorie contro Roma e Milan

Contro la Roma di Zeman, l’ex centravanti realizza una doppietta, nel bel mezzo al gol di Diamanti, che permise alla formazione allora allenata da Stefano Pioli di piazzare l’operazione remuntanda perfetta, da 2-0 a 2-3, che sembrava impossibile dopo l’uno-due giallorosso firmato da Lamela e Florenzi nel corso del primo tempo.

Una domenica di metà settembre che rappresentò il primo vero passo della rinascita del Gilardino che fu e l’inizio di un percorso verso un ritorno nel giro azzurro, con la gestione di Cesare Prandelli, che decise di portarlo alla Confederations Cup chiusa con il terzo posto finale.

Bologna show: le vittorie contro Roma e Milan (Ansa Foto) – Bolognasportnews

Un Bologna che disputò quel campionato con obiettivi totalmente diversi rispetto a quelli a cui può ambire quello attuale, ma che centrò una tranquilla salvezza, trascinata da quel duo che la davanti fece veramente la differenza, acquisendo anche l’etichetta di squadra ammazzagrandi.

La Roma di Zeman fu la prima della serie, visto che a dicembre i rossoblu piazzarono un altro autentico colpaccio, in casa del Napoli di Walter Mazzarri, con lo stesso ed identico punteggio di quello uscito fuori tre mesi all’Olimpico. Un 2-3 in cui Gila non appose il proprio timbro, ma contribuì con la propria esperienza da attaccante navigato a renderlo tale.

Olimpico, San Paolo ma anche San Siro. Si, proprio cosi perché il 10 Marzo per i rossoblu maturò un altro autentico colpaccio, nella Scala del Calcio, contro l’Inter di Stramaccioni. Uno 0-1 firmato proprio da Alberto Gilardino, in uno stadio dove realizzò diverse reti importanti con il Milan, soprattutto quella contro il Manchester United nella semifinale di ritorno di Champions League durante la stagione 2006/07, che permise al Bologna di mettere la classica ciliegina sulla torta su una stagione positiva.

Gilardino torna da ex: la reazione del Dall’Ara

Sensazioni ed emozioni che a Gila probabilmente ritorneranno in mente quando domenica pomeriggio uscirà dal tunnel del Dall’Ara che dagli spogliatoi conduce alla panchina, dove siederà per guidare il suo Pisa che quest’anno è ritornato a riaffarciarsi in Serie A, con l’obiettivo di rimanerci il più a lungo possibile.

Non è ancora dato sapersi, ma l’impressione è che dal popolo bolognese possa arrivare un giusto applauso nei confronti di un centravanti che ha lasciato un bel ricordo a Bologna, città che gli ha permesso di vivere l’inizio di una vera e seconda giovinezza calcistica.

Danilo Scurria

Ho 35 anni e sono siciliano della provincia di Messina. Il mio percorso da giornalista è iniziato nel 2017 scrivendo per 98zero, Sicilia Sportiva, Settimana Sportiva, oltre alla pubblicazione di pezzi di vario genere sulla mia pagina Facebook. Lo scorso anno mi sono trasferito in Veneto lavorando per Nord Est multimedia e pubblicando giornalmente su Il Mattino di Padova e La Nuova Venezia.

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