Dopo la vittoria di Cagliari, adesso l’obiettivo per i rossoblù è quello di conquistare un successo in trasferta anche in Europa, che manca dal 2002.
Se in campionato si è ufficialmente rotto l’incantesimo nel rapporto tra il Bologna e le gare in trasferta, per quanto riguarda la voce vittorie, con il successo di Cagliari, adesso la stessa medesima missione, per i rossoblù, si sposta anche al di fuori dei confini nazionali.
Un’affermazione, quella maturata domenica contro la formazione di Pisacane, che è servita a spezzare quel sortilegio che gli emiliani si trascinavano dalla scorsa stagione, dal successo sofferto maturato a fine marzo contro il Venezia, nel cuore della laguna, di misura e corto muso, grazie alla splendida prodezza tirata fuori dal cilindro di Riccardo Orsolini.
Uno che ormai con le sue magie ha abituato il popolo bolognese e una città intera, trasformandosi in un idolo assoluto e che ironia della sorte, ha legittimato il trionfo in terra sarda con quello che sembra essere diventato un classico del suo repertorio, ovvero partenza da sinistra, per poi accentrarsi e sfogare il proprio piede mancino, con il quale continua sempre a fulminare il portiere avversario di turno.
Bologna corsaro in Europa: Colucci e Nervo i mattatori
Destino vuole come da lui adesso Italiano e il resto della compagnia, s’aspettano un’altra giocata risolutiva nella partita di stasera contro la Steaua Bucarest. Tabù trasferta da cancellare per il Bologna in campo europeo si diceva, ebbene si perché è da 23 anni che è rimasto tale e che il tifoso bolognese per eccellenza spera che possa essere spezzato al più presto possibile.

Corsi e ricorsi storici riportano indietro nella memoria ad una calda estate d’agosto del 2002, quando i rossoblù allora allenati da Francesco Guidolin, superarono per 3-1 il Teplice a casa loro. Il double perfetto piazzato da Leonardo Colucci e la rete di Carlo Nervo, permisero al Bologna di compiere un passo fondamentale verso il raggiungimento della finale di Coppa Intertoto, che poi perse contro il Fulham, negandogli la possibilità di poter conquistare un posto in Coppa Uefa.
Seconda competizione internazionale europea per club, in cui la squadra di Vincenzo Italiano vuole rimanerci al più lungo possibile, con l’imperativo categorico di superare prima la fase a gironi e proprio giocarsi le proprie carte da febbraio in avanti, quando s’entrerà ufficialmente nel vivo con quella a eliminazione diretta.
La trasferta in terra romena va anche in questa direzione, importante e fondamentale anche per raddrizzare una situazione che ha visto il Bologna iniziare l’attuale edizione dell’Europa League chiaramente con il freno a mano tirato.
Una vittoria per sognare in Europa
La sconfitta a testa altissima contro l’Aston Villa in terra d’Oltremanica e il pareggio del Dall’Ara contro il Friburgo, hanno lasciato i rossoblu in coda alla classifica. Un eventuale trionfo stasera rappresenterebbe il primo passo per pianificare un vero e proprio piano di risalita e iniziare ad acquisire, gradino dopo gradino, quella dimensione europea che il Bologna sogna d’avere dopo essere ormai diventato una realtà consolidata del calcio italiano.

Un campionato che è stato rimesso in sesto e ha ricollocato gli emiliani nel paradiso terrestre, che adesso significherebbe un altro piazzamento europeo per il terzo anno consecutivo. Una Europa League da onorare, con il sogno e l’ambizione rispettabilissima di provare a portarla fino in fondo.
D’altra parte Ciro Immobile nella conferenza stampa di presentazione del mese di luglio, che ha ufficialmente sancito l’inizio della sua avventura a Bologna, ha chiaramente dichiarato come tra i suoi sogni nel cassetto, in maglia rossoblù, ci sia quello di arrivare fino a Istanbul. Nello stadio dove a maggio si disputerà l’atto conclusivo dell’Europa League e che per una stagione ha calcato vestendo la divisa del Besiktas.
L’ex centravanti che stasera sarà costretto a guardare da casa i suoi compagni di squadra, nell’attesa che finalmente possa ritornare a disposizione e dare un contributo importante alla causa del Bologna.
L’infortunio dell’Olimpico, nella sconfitta contro la Roma di Gasperini alla prima di campionato, pare che si stia finalmente trasformando in un lontano ricordo, con la speranza che sia il primo e l’ultimo della serie, per un attaccante che a 35 anni vuole ritornare a rimettersi in discussione, decidendo di farlo con una squadra che ormai mira al raggiungimento di obiettivi importanti. Impensabili fino a due anni fa, che adesso si sono trasformati in reali e concreti.