La marcia degli uomini di Italiano sembra inarrestabile: totalizzati 24 punti in 12 partite, due in piĂą della stagione 2002/03, mai così tanti dall’era dei 3 punti. Com’erano i rossoblĂą 23 anni fa?
Il Bologna di Vincenzo Italiano sembra non volersi fermare piĂą. La vittoria esterna sull’Udinese per 3-0 suona come un messaggio di grandi ambizioni per il campionato, malgrado le smentite dell’allenatore sulla parola scudetto. I rossoblĂą sono alla terza vittoria consecutiva in Serie A dopo quelle su Parma e Napoli e occupano il quinto posto, la vetta è a sole 3 lunghezze di distacco.
I numeri parlano chiaro: i felsinei hanno totalizzato lo score di 24 punti in 12 partite. Un avvio così deciso dall’era dei 3 punti non si era mai visto dalle parti di Casteldebole, nemmeno nell’annata 2002/03, quando la squadra allenata da Francesco Guidolin travolgeva il Modena nel derby emiliano per 3-0 e si portava a quota 22 in 12 incontri (tra l’altro, il campionato al tempo prevedeva 18 squadre).
Da Guidolin a Signori, passando per Cruz: il Bologna 2002/03
Nel campionato di Serie A 2002/03 il Bologna disputò un buon girone di andata, accumulando 27 punti in 17 partite. Nel girone di ritorno si registrò un calo vistoso, con una marcia decisamente più incerta, caratterizzata da 14 punti che comunque tennero il Bologna a distanza di sicurezza dai bassifondi e dalle zone calde del campionato, terminato in undicesima posizione con 41 punti e un cuscinetto di 3 lunghezze dalla zona retrocessione.
Francesco Guidolin, alla sua quarta panchina in rossoblĂą, terminò la sua avventura bolognese con 10 vittorie, 11 pareggi e 13 sconfitte in quella stagione. Tra i pali era ben stabile Gianluca Pagliuca, bolognese doc che in 34 gettoni dovette raccogliere per 47 volte il pallone in fondo alla rete. Un po’ di Serie A contemporanea: a centrocampo Paolo Vanoli, ora tecnico della Fiorentina, totalizzò 21 presenze e 2 reti.

Erano i tempi di Julio el Jardinero Cruz, centravanti argentino che arrivò a quota 10 reti in 28 presenze e l’anno successivo approdò all’Inter, partecipando al ciclo di 4 scudetti. Tanto istintivo quanto forzato il paragone con l’argentino di oggi, Santiago Castro: entrambi hanno inaugurato la carriera in Italia con il Bologna, Cruz sfoggiava una struttura fisica di 1 metro e 90 per 78 chili e arrivava in terra emiliana a 26 anni e con esperienze pregresse di spessore con il Banfield, River Plate e Feyenord. El Tata, 1 metro e 77 per 76 chili e 21 anni compiuti lo scorso 18 settembre, ha una carriera in rampa di lancio ma ancora da costruire.
A proposito di attaccanti, di grandi attaccanti: Beppe Signori guidò la classifica marcatori del Bologna con 12 reti in quella stagione. Aveva sposato la causa emiliana nel 1998. Decimo marcatore di sempre in Serie A, quinto miglior realizzatore di rigori nella storia del campionato italiano: numeri che rendono l’idea delle qualitĂ di Signori, che in rossoblĂą totalizzerĂ 67 reti in 143 presenze.
I tifosi del Bologna si augurano che la loro squadra non incappi nel calo vistoso del girone di ritorno che investì il team emiliano di 23 anni fa. E magari, di trovare in Castro un nuovo Cruz, o addirittura un nuovo Signori: la nazionalità pende da entrambe le parti (dal 2025 Castro ha il passaporto italiano), le similitudini fisiche invece riguardano maggiormente la leggenda di Foggia, Lazio e Sampdoria tra le altre. Parola a padre tempo.





