Nel calcio moderno si gioca sempre meno, sono i dati a dirlo: la Serie A è uno dei campionati con il tempo di gioco effettivo minore e il Bologna non fa eccezione. I rossoblù giocano in media 51 minuti a partita, ma c’è un motivo dietro a questa statistica negativa
Nonostante uno stile di gioco appassionante e spregiudicato – spesso elogiato anche dai critici – il Bologna è una delle ultime squadre per minuti di gioco effettivi. Un’altra di queste? La Roma di Gasp, capolista del campionato.
In generale, la Serie A è ultima nei top 5 campionati europei per media di minuti giocati: solo 53’ 10’’ a partita (dati de La Gazzetta dello Sport aggiornati al 7 novembre). Tuttavia, se in coda a questa speciale classifica ci sono due big come Roma e Bologna un motivo c’è.
Roma e Bologna in fondo alla classifica del tempo effettivo: ecco perché
Per molti Roma e Bologna sono le squadre che esprimono il miglior calcio in Italia, eppure i dati le inchiodano. Capitolini e felsinei sono in fondo alla classifica del tempo effettivo, con rispettivamente una media di 52 e 51 minuti giocati. Il vero motivo? Le avversarie.
Sì, perché – come sottolinea anche La Repubblica di Bologna – i tempi più bassi vengono quasi sempre registrati contro squadre di bassa classifica e per lo più in trasferta.
I rossoblù, infatti, hanno perso tempo a Parma (47 minuti effettivi), a Cagliari (poco meno di 50 minuti) e soprattutto a Firenze, dove si è toccato un record negativo: 43 minuti effettivi, meno di un tempo. Nemmeno l’ultima partita in trasferta ha fatto eccezione: contro l’Udinese si sono giocati 46 minuti dei 101 a disposizione.
Numeri che si ribaltano se consideriamo partite in casa e big match: all’Olimpico contro la Roma si è arrivato addirittura a giocare 70 minuti. Insomma, il Bologna inizia a fare paura a molte e spesso si preferisce “non-giocarci” per evitare brutte figure.

Il resto della classifica
In fondo, insieme a rossoblù e giallorossi, troviamo Fiorentina e Genoa, tra le squadre più “perditempo” della Serie A. Liguri e toscani ricoprono le zone basse della classifica generale, non riescono a esprimere il gioco desiderato e sono le due grandi delusioni di quest’anno.
Nelle zone alte della classifica ci sono Milan, Napoli, Inter, Lazio e Atalanta: tutte squadre importanti che hanno già affrontato diversi big match (ad avvalorare la tesi di un andamento migliore nelle partite di cartello). La Juventus? Si trova a metà di questo speciale tabellone.





