Anche quest'anno il salto di qualità è rimandato all'anno prossimo. Così è, e a meno di clamorose impennate, bisognerà farsene una ragione. Il Bologna ha perso cinque delle ultime sei partite giocate, scialacquando molta della credibilità che aveva conquistato - con pieno merito - all'abbrivio di questa stagione. Siamo di fronte ad una china pericolosa, probabilmente - sotto il profilo dei risultati - è il peggior ruolino di marcia della gestione Mihajlovic. La sensazione è che all’allenatore sia sfuggita di mano la quotidianità. Il Bologna è una squadra che ha perso la bussola e ora naviga a vista. La netta vittoria prenatalizia in casa del Sassuolo appare come un'eccezione. L'alibi delle assenze conta fino ad un certo punto, sappiamo da tempo che questo campionato è sotto lo schiaffo del destino e l'emergenza - comunque - è democratica, non guarda al censo. Cinquanta giorni fa - il 1 dicembre 2021 - il Bologna batteva al Dall'Ara la Roma e si issava a 24 punti, alla pari di Fiorentina e Juventus, occupando un 6° posto che aveva spalancato la finestra sull'Europa. Tu chiamale se vuoi: illusioni. Oggi la classifica ha fatto scivolare i rossoblù al 13° posto. L'unica consolazione è che il patrimonio costruito nella prima parte della stagione è tutt'oggi solido. Cinquanta giorni fa i punti di distacco dalla terzultima erano 14, oggi sono comunque 11. Non sono pochi, sono un buon margine per garantire tranquillità, ma dietro hanno cominciato ad accelerare il passo. In questi cinquanta giorni la Juventus vanta un +14 sul Bologna (ci sta), la Fiorentina un +8: ci sta meno, perché l'anno scorso - a questo punto del campionato dopo 21 partite (quelle giocate da rossoblù e viola) - il Bologna aveva 23 punti e la Fiorentina 22. Ergo: al +4 del Bologna si contrappone il +12 della Fiorentina. Tradotto: Italiano ha migliorato (moltissimo) il rendimento della sua squadra. Mihajlovic l’ha ritoccato, migliorandolo, certo, ma non così tanto. Italiano è più bravo di Mihajlovic? Si può aprire il dibattito, ma non è questo il punto. La questione è quella di una squadra che - dopo qualche fuoco d'artificio - è rientrata nei ranghi. un Bologna che l'anno scorso chiuse 12°, oggi è 13°. Facciamo un altro esempio: Il Torino oggi ha 31 punti, l'anno scorso - dopo 21 partite - ne aveva 16. Juric ha fatturato un +15 che è il miglior balzo in avanti della Serie A. Domanda: è forse il Toro più forte del Bologna? Anche qui: sia aperto il dibattito, per carità, ma chi scrive pensa proprio di no. Juric +15, Italiano +8, Mihajlovic +4. Torino, Fiorentina, Bologna: davvero c’è così tanto dislivello di organico? Dubbi, molti. Anche per quest'anno il salto di qualità è rimandato all'anno prossimo.

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