C’è chi dice che la parvenza dal 1′ di Marko Arnautovic nella gara di domenica contro la Roma sia stata frutto delle oppressioni della gente ai danni dell’allenatore italo-brasiliano, ma non è proprio così. Basta conoscerlo un minimo per capire la persona composta che è Thiago Motta: tutto fuorché uno sprovveduto. Ragiona e razionalizza, poi, in un secondo momento esegue. L’idea di schierare il suo bomber -come ci riporta il Corriere dello Sport-Stadio– gli balzava già da qualche giorno, per poi temere il peggio una volta che quest’ultimo ha accusato un fastidio muscolare, costringendolo sabato a una ecografia, risultando incolume. Detto ciò, consapevole delle condizioni non ottimali dell’attaccante, Motta ha visto in lui l’arma giusta per provare ad appoggiarsi contro una difesa “bassa” e stazionale, contro la quale la tattica del fraseggio sarebbe risultata superflua. Per il primo scorcio di gara, infatti, la chiave tattica di Motta ha avuto buone sortite, per poi scemarsi assieme alle condizioni fisiche di Arnautovic. Ciò che conta è che gli siano stati concessi minuti nelle gambe, dal quale potrà trarre vantaggio per il rush finale di campionato.
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