Mattia Destro esulta con i compagni del Genoa (ph. Instagram Genoa Cfc)

La verità - ma bisogna dirla sottovoce - è che oggi al Bologna manca - oh come manca - un centravanti come Mattia Destro. Con quelle caratteristiche, precise, ricalcate sul giocatore che più ha fatto dannare iene e belle gioie di Casteldebole negli ultimi anni. Rimpianti? No, non ci possono essere. I quattro anni e mezzo a Bologna sono stati un tempo sufficiente per certificare un fallimento: incoraggiante l’inizio, disastroso il finale. Storia finita male, ciaone. Quindi: nessun rimpianto, ma qualche considerazione sì. Diamo una rapida scorsa al rendimento del Bologna nell'ultimo periodo: un gol segnato in tre partite, peraltro su rigore (Orsolini col Verona). Valutiamo ora la sconfitta con la Juventus. Squadra «Bella ma non balla», ha detto Mihajlovic. Perfetto. Ci siamo. Il Bologna non ha giocato male, tutt'altro. Chiudete gli occhi e provate ad immaginare - alla fine di ogni azione offensiva del Bologna - un centravanti, uno vero, uno che in area avversaria sappia fare il suo mestiere, tipo - ebbene sì - Mattia Destro. Mistero gaudioso, Destro. Ha lasciato il Bologna un anno fa. Fino a giugno, il Destro genoano era la copia del Destro bolognese. Apatico, distratto, avulso da tutto. Poi da qualche settimana - diciamo dall’arrivo di Ballardini anche se qualche segnale c'era stato anche prima - Mattia è tornato ad essere un 9 puro, essenziale, decisivo: 7 gol nel girone d'andata, se tiene questa media può superare abbondantemente il top-score col Bologna (11 gol nel 2016/17, suo secondo anno in rossoblù). Domanda: servirebbe Destro al Bologna? Eh certo che sì, questo Destro sì. Il Destro che ricordano i tifosi rossoblù invece no. Resta un fatto: oggi il Bologna - salvo arrivi dal mercato - un centravanti con quelle qualità non ce l'ha proprio in dotazione. La prima punta di ruolo (Orsolini non lo è, è un esterno offensivo) più prolifica del Bologna è Barrow, che ha segnato 3 gol, l'ultimo il 16 dicembre. Poi è scomparso, evaporato in una nuvola di equivoci, anche tattici, più probabilmente dovuti alla tenuta mentale. Il buon vecchio Palacio è ancora fermo a un gol e per ripescarlo bisogna risalire alla notte dei tempi: quattro mesi fa, 28 settembre, si girava ancora in maniche corte. Il povero Santander è a secco, ma ha tutti gli alibi del mondo: ha giocato 4 partite, si è operato al ginocchio a fine ottobre e chissà quando tornerà. Totale: 3 potenziali centravanti per 4 gol complessivi. Destro da solo ne ha segnati quasi il doppio. E intanto Lasagna sta trattando col Verona, e intanto pare che il Bologna punti Arnautovic, da Shanghai con furore.

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