La Virtus Segafredo Bologna vince l'appuntamento infrasettimanale contro la Carpegna Pesaro. Nonostante le rinomate assenze negli esterni (su tutti Teodosic e Mannion) che stanno spingendo la dirigenza bianconera a cercare un regista straniero, gli uomini di Scariolo hanno portato in campo una prestazione solida fin dai primi minuti fino all'ultimo quarto, quando le energie sono calate e gli ospiti hanno provato a riaprire la sfida. Nel primo quarto le Vnere scappano via trascinate dalla potenza della coppia di lunghi Jaiteh/Alibegovic e dalla dinamicità di Pajola e Weems. Dopo aver chiuso la prima frazione sul 27-14, la Virtus non si è fermata e nel secondo quarto ha ulteriormente ampliato il gap, partendo da un'ottima difesa  (7 palle recuperate) e lanciando in ripartenza facili conclusioni per i suoi tiratori. Alibegovic e Jaiteh ancora protagonisti i rispettivi 13 punti e 10 alla sirena dell'intervallo. 

Una volta rientrata dagli spogliatoi sul 56-36 la Virtus Bologna ha potuto amministrare il cospicuo vantaggio, dando spazio agli uomini dalla panchina e regalando minuti anche ai giovani aggregati Barbieri e Solaroli. Note positive anche Abass e Udoh, quest'ultimo atletivo e capace di diventare un regista aggiuntivo sotto canestro in fase offensiva. A cavallo tra il terzo e il quartoquarto Pesaro abbozza una rimonta rientrando fino al -7 (72-65), toccando successivamente il -6 con la bomba dall'angolo di Zanotti. Alibegovic rispedisce gli avversari a -10 con due triple consecutive. Pesaro sfrutta un momento difficile per la Segafredo dal punto di vista fisico e prova a rientrare in partita per gli ultimi minuti di gioco, ma i padroni di casa sono brai a reagire, stringendo le maglie in difesa e portando a casa il match sul 92-83.

Nella Virtus sugli scudi i lunghi Alibegovic (23 punti), Jaiteh (15) e Udoh (15), mentre tra gli ospiti si sono distinti Jones (29) e Zanotti (17). Certamente il divario tra i roster di Pesaro e Bologna è notevole e le due squadre non giocheranno lo stesso tipo di campionato. D'altra parte, nelle prime uscite questa Segafredo ha convinto, mostrando un gioco differente dall'era Djordjevic attraverso il coinvolgimento di gran parte dei giocatori a disposizione.

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