Italiano punta il dito: “Sono dispiaciuto. Era un’ira di Dio, poi ha avuto un down”

Le dichiarazioni in conferenza stampa del tecnico rossoblù alla vigilia di Genoa-Bologna

Alla vigilia della gara valevole per l’ottava giornata di Serie A tra Genoa e Bologna, in programma sabato 19 ottobre, alle ore 15, allo stadio Luigi Ferraris, è intervenuto il tecnico del Bologna Vincenzo Italiano. L’allenatore rossoblù ha parlato così ai microfoni della sala stampa del centro tecnico Niccolò Galli.

Squadra decimata 

Purtroppo è così. Mi dispiace perché ogni volta si dice che quando ci sono le soste si può lavorare bene e si possono approfondire determinati concetti, ma puntualmente quando tornano i giocatori ne perdiamo diversi. Lucumì è arrivato oggi e ha fatto la rifinitura a parte, poi perdiamo Erlic (lesione di primo grado del bicipite femorale sinistro, tempi di recupero 3-4 settimane),  Aebischer (tendinopatia dell’adduttore sinistro, sarà rivalutato la prossima settimana),  Ndoye (lieve affaticamento, svolgerà allenamento a Casteldebole) e Iling-Junior che ha avuto un problema simile a Pobega (lieve stiramento del collaterale mediale del ginocchio sinistro, svolgerà terapie e allenamento a Casteldebole e sarà rivalutato lunedì). Ci faremo trovare pronti però devo dire la verità: sono molto dispiaciuto dalla situazione che si è venuta a creare con il rientro dei nazionali. Non mi fa piacere, anche perché nei prossimi 20 giorni disputeremo 7 gare e avevamo bisogno di quanti più giocatori possibili. 

Sulla situazione esterni

Dobbiamo attingere prestazioni da alcuni ragazzi che in questo momento hanno dato meno perché hanno avuto meno spazio e dovevamo aspettarli. Non ci aspettavamo queste brutte notizie e avevo pensato a qualcosa a livello di rotazioni ma sono state vanificate dalle assenze. Ora bisogna farsi trovare pronti specie Dominguez, Karlsson e Odgard. Alcuni dovranno anche adattarsi a qualche situazione giocando in un ruolo meno congeniale.

Mancanza di gol

Dobbiamo essere più bravi nella rifinitura, dobbiamo mettere meglio i compagni nella condizione di far gol, magari essendo più altruisti o leggere le situazioni in maniera diversa. I gol devono arrivare anche dai centrocampisti e dai difensori su palla inattiva. Dobbiamo ottimizzare le chance che creiamo: abbiamo battuto tantissimi corner ma manca il gol. Dobbiamo continuare a battere su questo punto di vista. Dobbiamo crescere ma senza perdere la compattezza difensiva che abbiamo trovato.

Saba Goglichidze e Jesper Karlsson
Saba Goglichidze e Jesper Karlsson (ph. Image Sport)

Su Karlsson

Si sta impegnando, sta cercando di avere una condizione diversa rispetto allo scorso anno perché veniva da un infortunio lungo e una caviglia che non gli dava mai la possibilità di lavorare in maniera ottimale. Ora sta crescendo, sta spingendo e sta iniziando a recepire le richieste  del nuovo allenatore. Dopo il match di Napoli ho parlato con lui: lì aveva avuto mezzora, con l’Empoli è partito dall’inizio, con il Parma poteva dare di più con gli avversari in 10. Deve fare quel tipo di giocate (tiro da fuori, ndr) e ricercarle di più. Rispetto a Valles cosa è cambiato? È stato condizionato dall’infortuno. Era partito molto bene, era carico ma poi ha avuto una ricaduta. Attendiamo il Karlsson vero, io lo vedo tranquillo e parlo con lui serenamente anche se siamo in 6 lì davanti. C’è spazio per tutti, a prescindere dal fatto che ora avrà più spazio in maniera gratuita per le assenze di Iling e Ndoye.

Su Freuler

Preservarlo? Non voglio tirarmi la zappa sui piedi da solo. Parlo del ragazzo che ho conosciuto, dell’atleta e del professionista: Remo si guadagna continuità nell’andare in campo perché quando è al 100% è un trascinatore, ha esperienza e fa quello che chiedo. L’unica cosa che i gol li fa in Nazionale e non con noi, deve essere più convincente da quel punto di vista. Ha un fisico e un attitudine anche fuori dal campo che gli consente di essere sempre al top.

Su Odgaard

Può lavorare in tutti e tre i ruoli davanti. È arrivato a Bologna da prima punta, ha spirito di sacrificio e disponibilità e può fare l’esterno. Viene sempre apprezzato per questo. A Como ha avuto due occasioni in cui poteva far gol, ma il gol di Castro nasce da una sua conclusione. Se in Champions Karsloon e Dominguez non ci sono io comunque settimana dopo settimana e allenamento dopo allenamento valuto tutti e 6 gli esterni. Possono essere tutti utili.

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Su Urbanski e Skorupski e Labedzki

Su Lucas e Urba c’è poco da dire, sono due giocatori importanti per questa squadra. Kacper è diventato un titolare inamovibile della Nazionale, Lucas è un portiere esperto e ormai è un veterano di questa squadra, un vero leader. Jan si è allenato con noi in questi giorni, ha qualità, personalità e secondo me il Bologna in Primavera ha giocatori interessantissimi e lui è uno di questi.

Sulle Nazionali 

Quando hai tanti giocatori in Nazionale non vedi l’ora che tornino. Poi quando si creano queste situazioni dispiace e fa rabbia. Quando i ragazzi vengono convocati sono smaniosi di rispondere alla chiamata, ma una volta in ritiro c’è mancanza di comunicazione con gli staff delle rispettive nazionali perché pur non essendo al 100% sono convinti di poter performare e va a finire che succedono queste cose (il riferimento è a Erlic, uscito al 81′ e già malconcio e ad Iling che non è stato risparmiato per tutta la gara nonostante l’Inghilterra abbia vinto 7-0 contro l’Azerbaigian, ndr). Quando un ragazzo in tre giorni ti fa 180 minuti è naturale che non sia al massimo della condizione: Ndoye è normale che sia sovraccaricato e noi non andremmo mai a rischiare di peggiorare la situazione.

Dan Ndoye
Dan Ndoye (ph. Image Sport)

Sulla coesistenza di Dallinga e Castro

Sono entrambi prime punte. Nel forzare la gara a partita in corsa può starci, ma di base loro sono due centravanti, sono uomini d’area molto simili. A Firenze era diverso perché Beltran era brevilineo e aveva altre caratteristiche.

Su Dominguez

Non è facile arrivare in un paese nuovo e adattarsi rapidamente. Nelle prime partitelle sembrava un ira di Dio poi ha avuto un down inevitabile perché è lontano da casa ed è un giovanissimo. Per me ha qualità ma arrivare nel calcio italiano è molto complicato per il livello di intensità altissimo che ha la Serie A. Ora lo vedo sorridente e sta lavorando, piano piano crescerà.

Su Gilardino

Ho fatto due anni con lui a Verona dal 2000 al 2002. Alberto era giovane e arrivava dal Piacenza, ma già si vedeva che sarebbe diventato l’attaccante che si è dimostrato. Era un centravanti di grandissima qualità,  di altro livello, non a caso un campione del mondo. Con lui ci siamo salvati il primo anno allo spareggio di Reggio Calabria, il secondo avevamo fatto un girone d’andata fantastico e siamo retrocessi il 5 maggio 2002 a Piacenza. Una data che in molti si ricordano per motivi differenti.

Sul Genoa

Domani si affrontano due squadre che hanno bisogno di muovere la classifica e fare punti: vediamo chi avrà più fame dell’altra. Vincerà chi sarà più bravo dal punto di vista tecnico e sfrutterà tutte le occasioni. Le loro difficoltà per infortuni ci hanno tolto delle certezze perché non so se sotto l’aspetto tattico riproporranno lo stesso vestito visto con l’Atalanta. hanno una marea di infortunati e non so come sceglieranno di schierarsi.

Sulla trasferta di Birmingham

Mi auguro di recuperare qualcuno, ma ci penseremo da domani sera. Dobbiamo prepararla bene, ma prima ci concentriamo sul campionato.

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