Lewis Ferguson è protagonista di una grande stagione al suo primo anno in Serie A, risaltando come una delle vere rivelazioni del campionato. Ha parlato in una lunga intervista al Corriere dello Sport raccontando il suo momento e quello della squadra.

Sulla partita di Bergamo: “Ogni partita è uguale, le dobbiamo affrontare tutte con la stessa mentalità. A Bergamo ci andiamo per vincere, concentrati, intensi e aggressivi. Se poi va bene, pensiamo al resto”.

Sulle possibilità di arrivare in Europa: “Naturalmente è possibile e naturalmente è difficile, complicato. Siamo concentrati sempre sul prossimo match. Alla fine vedremo quanti punti avremo fatto. E’ un obiettivo che sarebbe bellissimo per il club. Noi ci pensiamo, quando sei lì è normale. Ma non vogliamo parlarne per non deludere nessuno”.

Sulla pressione: “Quello che sentiamo in questo momento è un feeling positivo, è bello essere supportati dai tifosi, utile per noi che dobbiamo trasferirlo in campo”.

Su Thiago Motta: “Quando è arrivato non venivamo da un periodo molto buono. Lui ha portato un cambio di mentalità, coesione, positività, ma anche grandi allenamenti fisici. Siamo migliorati tanto. Ha portato il salto di qualità”.

Sul calcio di Motta: “E' tattico e libero. Lui cambia molto, ogni partita è preparata in maniera diversa, con tante soluzioni. Guarda molto alla tattica, ma la libertà ce la lascia, soprattutto davanti, non ci ingabbia con movimenti specifici, ci lascia liberi di muoverci e di trovare soluzioni offensive”.

Sulla formazione comunicata all'ultimo: “Fino al giorno della partita non sappiamo chi gioca. Di solito. Durante la settimana ci alleniamo, ma poi il mister cambia spesso le casacche, non sappiamo niente. È una cosa che ti tiene concentrato, ti aiuta a tenere alta l’attenzione. Se smetti di allenarti in maniera dura non giochi”.

Sull'assenza di Arnautovic: “E' ovvio che ci manca. È un grande giocatore, ha avuto problemi fisici, è molto dispiaciuto. Ma sappiamo che tornerà più forte di prima. Abbiamo bisogno di giocatori come lui e non vediamo l’ora di averlo”.

Sui 4 gol al primo anno in A: “Non mi piace mettermi dei traguardi. Non mi sono dato un numero. Voglio farne il più possibile”.

Sul suo difficile inizio di stagione: “E' stato difficile, avevo cambiato paese per la prima volta, ero nuovo, la mia compagna era incinta, era difficile l’adattamento, la lingua, stare concentrato. Quando è arrivato Motta ho cominciato a crescere, a sentirmi meglio, più a mio agio, a sentirmi più importante in campo, mi ha dato chance e... tutto bene”.

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