Allo stadio Giuseppe Sinigaglia, al termine del rocambolesco pareggio tra il Bologna ed il Como di Cesc Fabregas (2-2 il risultato finale firmato dall’autogol di Casale e dalle reti di Cutrone, Castro e Iling Junior), è intervenuto Vincenzo Italiano. Il tecnico rossoblù ha parlato così ai microfoni della sala stampa.
Sulla prestazione nel primo tempo
Abbiamo fatto troppi errori in palleggio, in disimpegno. Tutte le occasioni del Como sono nate con la palla nei nostri piedi. Loro sono stati bravi a ribaltare il fronte con tutta gente piccolina e rapida. Non possiamo permetterci di prestare il fianco e farci puntualmente male nelle ripartenze altrui. Dobbiamo crescere sotto questo aspetto del palleggio, sia dal punto di vista tecnico che di scelte. Nel secondo tempo i cambi ci hanno sistemato alzando il baricentro e cambiando marcia. Abbiamo raddrizzato una partita che si era messa male e vedo il bicchiere mezzo pieno.
Sulla reazione nel finale
La squadra deve crescere e iniziare ad avere un’efficienza tecnica più alta. Non possiamo costringere tutto il blocco squadra ad inseguire sempre l’avversario. Se il Como oggi riesce a fare gol in tutte le occasioni andiamo in grande difficoltà. Penso che tutte le squadre non sono perfette, ci sono stati 13 cambi di allenatore. Noi non siamo perfetti ma ho visto una grande reazione da chi è subentrato, specie Castro e Iling che hanno segnato, e questo deve essere il cavallo di battaglia del Bologna.
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Sulle difficoltà dell’attacco
Il percorso è nato da poco, mattoncino dopo mattoncino dobbiamo creare le fondamenta. Da domani inizieremo a lavorare su quei problemini che abbiamo ed iniziare ad avere più personalità e concretezza in tutte e due le aree di rigore. Oggi non è stata una partita esaltante per noi ma non essendo eccezionali siamo arrivati comunque a far male al Como: due gol, un palo e un rigore prima dato e poi tolto.

Errori e distrazioni
La nostra poca efficienza non è da oggi che la scopriamo. Abbiamo spesso la percentuale di possesso palla in nostro favore ma non va bene se poi si mette troppo in pericolo la squadra consegnando la palla agli altri. Spesso ci facciamo del male da soli. Cresceremo su tanti aspetti individuali ma anche a livello tattico collettivo.
Su Dallinga
Oggi era la sua prima partita dall’inizio nel campionato di Serie A. In Italia le difese sono tutte forti e lo sta iniziando a capire anche lui, a partire da quella del Como a quelle che andremo ad affrontare in futuro. Castro ha 6 mesi di vantaggio rispetto a Dallinga e oggi ha capito cosa doveva fare per far male. Serve tempo di adattamento, è normale.
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